Tacchino alla canzanese

Tacchinella giovane, un osso da brodo (ginocchio o gambetto di vitello) cipolla, aglio, sedano, carota, chiodi di garofano, alloro, rosmarino, sale e pepe in grani.
Disossare la tacchinella e legarla con uno spago da cucina. In un tegame largo e pesante adatto ad essere infornato (va bene uno di ferro smaltato o di acciaio con manici in metallo) porre la carcassa della tacchinella, l’osso di vitello, la cipolla, il sedano e la carota, salare e far sobbollire per circa un’ora. 
Togliere dal fuoco, adagiare nel brodo la tacchinella e aggiungere l’aglio, il rosmarino, l’alloro, il pepe in grani e infornare a temperatura moderata. 
Far cuocere molto lentamente per almeno sei sette ore. Una cottura ancora più lenta rende la carne morbida e saporita. Quando l’acqua si è ridotta ad un liquido denso spegnere il forno.
Togliere la tacchinella e farla raffreddare per una mezza giornata (anche in frigorifero). 
Filtrare il liquido di cottura che deve essere gelatinoso. 
Ai meno esperti si consiglia di aggiungere al liquido una stecca di colla di pesce o di gelatina istantanea. Versare in una pirofilauna metà del liquido gelatinoso. Decorare i bordi con foglie di alloro e qualche rondella di carota lessa. Tagliare a fette piuttosto alte la tacchinella e disporre i pezzi nella pirofila. Ricoprire con la rimanente gelatina e porre in frigorifero per alcune ore. 
Prima di servire rovesciare su un piatto da portata e decorare con foglie di lattuga e con ciuffi di indivia.

Quest’è lu loche de l’amore,
ci-à nate l’erbe de la cundendezze.

Ce stanne du’ fijole tande belle,
fanne trema’ la terre da li bellezze.