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Maria Concetta Nicolai - Cento feste contadine per un anno
La Mattinata del Viso adorno
10 dicembre, prime ore dell'alba -

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La vigilia della ricorrenza della Traslazione della Santa Casa, nelle ultime ore della sera, la popolazione di Torino di Sangro si raduna sulla costa, in località Le Morge, e da qui, dopo aver composto un devoto corteo, seguendo l'antico tracciato del tratturo risale, a lume di fiaccole e candele votive, verso il paese, dove sorge la chiesa dedicata alla Madonna di Loreto.
Lungo il cammino i pellegrini recitano il rosario, intonano le litanie e altri canti devozionali e si fermano a pregare dinanzi alle cone (edicole) campestri che incontrano lungo il percorso, tanto che l'arrivo è previsto sempre dopo la mezzanotte, quando la pia compagnia varca la porta della chiesa e vi continua la veglia notturna di preghiera.
Per l'occasione, nonostante l'ora tarda e il freddo spesso pungente, le vie del paese presentano una insolita animazione e anche quelli che fanno ritorno alle proprie case passano la notte in compagnia dei familiari e ricevendo amici e parenti.
Verso le quattro del mattino, il via vai per le strade si fa più intenso, la chiesa si riempie di fedeli e, dopo il fragore dei colpi scuri e al suono delle campane, si ripete la tradizione del Viso adorno. La statua della Madonna di Loreto, riccamente vestita e coperta di ori votivi, viene trasportata sul sagrato e tutt'intorno si dispongono una piccola formazione musicale e due cantori che intonano le strofe del Viso adorno. Si tratta di una Mattinata composta di distici amebei (a botta e risposta), improvvisati su uno schema tematico e stilistico fisso ed intercalati da un vivace intermezzo musicale.
L'esibizione prosegue con una suggestiva Pastorale, attualmente eseguita dal clarino e dal flicorno, e un tempo da zampogna e ciaramella.
Dopo aver reso omaggio alla Protettrice del paese, il concertino si sposta sotto le finestre del sindaco, a cui dedica versi beneauguranti e di ringraziamento. Quindi la Mattinata prosegue davanti alla caserma dei carabinieri, per poi sostare davanti le case di maggiorenti, amici, famiglie a cui per un motivo o per un altro s'intende rivolgere questo gentile e delicato omaggio. Il corteo prosegue i suoi canti fino alle prime luci del mattino e ovunque è accolto festosamente e ringraziato con liete libagioni di vino e offerte di dolci e biscotti.
La tradizione rivela un archetipo molto antico che si riallaccia alle feste propiziatorie e di ringraziamento, attuate nell'ambito dei rituali agrari per il solstizio d'inverno, anche se nella forma in cui ancora oggi è realizzata, e specialmente per quanto riguarda l'impostazione melodica, mostra aspetti ottocenteschi e mutuati da un modello musicale colto.

Per saperne di più
Domenico Priori, Folclore abruzzese, Cet, Lanciano 1960

Come ci si arriva
A 14, uscita Val di Sangro.
Oltrepassato il fiume, imboccare il bivio per Torino di Sangro

A chi chiedere informazioni
Municipio di Torino di Sangro, Vigili urbani, tel 0873/913106

 

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