
Mercoledi' 13 gennaio 1999
Gabbie in piazza
contro le pellicce
CATANIA _ 'Ma sono finti?', chiedevano
quasi tutti, guardando quella volpe e quel piccolo visone immobili, dentro le gabbie
portate dalla Lav in piazza Universita'. I due animali, invece, sono veri. Solo che erano
stati trasformati in pregiate sciarpe; quei colli da cappotto che mantengono ancora
persino le zampe e gli occhi dei 'giustiziati'. Ricevute dalla Lav in dono da due
acquirenti 'pentite', le piccole carcasse sono state quindi imbottite e sono diventate il
simbolo della campagna antipellicce che la Lega antivivisezione sta portando avanti in
trenta citta' italiane. Ieri mattina la tappa in citta', coi banchetti pieni di opuscoli
informativi sulla strage ordinata dalla moda e dalla vanita' e portata avanti dagli
allevatori: ogni anno sono venti milioni gli esemplari uccisi solo nel nostro Paese. 'I
pellicciai si difendono assicurando che si tratta di esemplari da allevamento, cresciuti
in cattivita' e non strappati alla natura - dicono gli animalisti - Non ci sembra meno
grave, e per questo abbiamo deciso di portare in piazza le gabbie dove questi poveri
animali passano la loro vita, lunga in media sei mesi'. Sono anguste ma anche prive di
'pavimento': in pratica visoni e volpi sono costretti a camminare sulle grate, ferendosi
continuamente, 'cosė gli allevatori si evitano il fastidio di ripulire'. I modi in cui
poi vengono uccisi sono raccapriccianti: 'Per lo piu' con scosse elettriche attraverso
elettrodi piazzati in bocca e nell'ano, cosė il pelo resta morbido...'. Insomma,
giustiziati davvero, e senza alcuna colpa.
gennaio 1999
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