
17 gennaio 1999
Pratesi: «Per fermare questa gente
occorre dire basta a omerta' e paure»
PESCARA - La scoperta dellesistenza
di un lucroso traffico di fauna pregiata non sorprende Fulco Pratesi, presidente del Parco
nazionale dAbruzzo: «Eh no, purtroppo non sono affatto sorpreso. Sappiate che il
traffico clandestino di animali pregiati e' il terzo per importanza, nel mondo, e dunque
per volume di affari, dopo quelli di droga e di armi. Collezionisti, falconieri: e' gente
che offre lopportunita', a personaggi privi di qualsiasi scrupolo, di far sparire
dalla faccia della terra intere specie animali. E lAbruzzo, regione dei parchi per
eccellenza, e la Marsica in particolare che e' il paradiso della fauna protetta, sono
inevitabilmente nel mirino di questi malviventi. Lo sappiamo, lo denunciamo da tempo:
puntualmente, giunge la conferma ai nostri timori».
Va sottolineato il grande impegno della Forestale anche in questa circostanza. «Per
fortuna ci sono le Guardie Forestali: per fortuna. Non lo ripetero' mai abbastanza.
Dobbiamo a loro riconoscenza perpetua. Malauguratamente, ce' chi pensa di riformare
il Corpo Forestale invece di pensare a potenziarlo davvero: una riforma che non convince,
per un Corpo che meriterebbe ben altri sforzi». Oltre che sullimpegno della
Forestale, e in questo caso anche della magistratura di Avezzano, su chi o cosaltro
contare per fermare i ladri di animali? «Sulla gente, su tutti noi. Io dico che e' tempo
di smetterla con le piccole e grandi omerta', con le paure. Se vediamo aggirarsi strani
personaggi nei nostri boschi, avvertiamo le autorita' e i dirigenti dei parchi. Se ci
giunge notizia della presenza di ladri di animali, non teniamola per noi: informiamo chi
puo' intervenire. E ancora: se ci imbattiamo in esemplari di fauna protetta in possesso di
collezionisti, o posti in vendita in qualche negozio, corriamo a denunciare questi che
sono reati. Non situazioni spiacevoli, ricordiamolo: reati».
gennaio
1999 |