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Venerdi' 5 febbraio 1999

Gli animalisti dell’Alf tornano in azione/
Una tavoletta di “Galak” manomessa
inviata a un’agenzia di stampa: «Siamo stati noi ad avvelenare 55 tavolette a Bologna»
Cioccolato nel mirino degli eco-terroristi

di FIORENZA SARZANINI

ROMA - Una busta gialla e dentro una tavoletta di cioccolata con un cartoncino bianco attaccato: «Loro avvelenano noi - Noi avveleniamo loro - 55 pezzi a Bologna. Alf». Gli ecoterroristi sono tornati in azione: nel mirino ancora la multinazionale Nestle'. Dopo la minaccia natalizia di avvelenare i panettoni Motta e Alemagna, questa volta l’Animal Liberation Front ha preso di mira le barrette Galak. Il pacco e' stato recapitato ieri mattina all’agenzia di stampa Adn Kronos. Immediatamente e' stata avvertita la Digos di Roma e dopo il sequestro, sono scattati i controlli a tappeto in tutta Italia. Da parte sua la Coop, così come avvenne per i panettoni, ha gia' deciso di ritirare tutte le confezioni dagli scaffali dei 27 supermercati e dei quattro iper di Bologna e provincia. Un’iniziativa presa anche dalle catene Conad e Pam in Emilia.
Gli esperti dell’antiterrorismo non sembrano nutrire dubbi sulla paternita' dell’azione e hanno immediatamente presentato un rapporto alla procura circondariale di Roma in cui si ipotizza il reato di procurato allarme. L’ipotesi di avvelenamento sara' contestata soltanto se si accertasse che tra le barrette in commercio ce n’e' almeno una contaminata. Per questo e' stato diramato l’allerta a tutte le questure italiane affinche' eseguano immediati accertamenti a tappeto in negozi e supermercati, prestando aprticolare attenzione alle confezioni non integre che devono essere immediatamente poste sotto sequestro. «Si tratta di misure - spiega un investigatore - che vengono prese sempre quando avvengono episodi di questo genere». Gia' da questa mattina il ministero della Sanita' potrebbe chiedere una ”campionatura” ai carabinieri del Nas.  La Scientifica ha invece il compito di analizzare la barretta inviata all’Adn Kronos per stabilire se sia contaminata, così come era avvenuto per i panettoni inviati all’Ansa di Bologna e Firenze nel dicembre scorso, e di esaminare il pacco alla ricerca di impronte utili. Per il momento si sa soltanto che la busta e' stata spedita da Milano il 1° febbraio. Da parte sua il procuratore di Bologna Ennio Fortuna, che ha aperto un fascicolo sulla vicenda ipotizzando il reato di contraffazione e adulterazione di sostanze alimentari, invita alla cautela. «Se la confezione e' integra - spiega - non e' ipotizzabile, neppure in via teorica, l'avvelenamento della tavoletta di cioccolato. L’introduzione di sostanze attraverso una siringa non e' infatti possibile vista la natura compatta del prodotto. Ritengo che le circostanze non siano tali da destare preoccupazione».
Nessun commento ufficiale arriva dalla Nestle', anche se un dirigente dell’azienda sottolinea «l’impossibilita' di avvelenare questo tipo di prodotto». «L’importante - aggiunge - e' non prestarsi a questo gioco e per questo abbiamo apprezzato molto le parole del procuratore di Bologna. Noi continuiamo a tutelare in tutti i modi i consumatori e possiamo dire che di fronte a confezione integra, non puo' esistere alcun problema». Questa mattina i magistrati bolognesi contatteranno i colleghi romani e insieme decideranno le ulteriori iniziative. Lo faranno partendo proprio dalle indagini ancora aperte sulla minaccia di avvelenamento dei panettoni che aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati di dodici persone. Tutti militanti dell’Alf, tutti impegnati in una crociata contro la Nestle' colpevole, secondo loro, «di utilizzare biotecnologie e alimenti transgenici».  «Queste nuove forme di terrorismo - dichiara il presidente del comitato di controllo sui servizi segreti, Franco Frattini - sono molto gravi perche' le minacce riguardano generi alimentari di largo consumo e quindi possono generare un notevole allarme sociale. A questo proposito e' del tutto normale che il Sisde, come sta gia' facendo da tempo, concentri la propria attenzione sulle organizzazioni che, per perseguire fini ambientalisti, usano metodi minacciosi e violenti. L'analisi di questi fenomeni rientra tra i compiti specifici dei servizi di intelligence, che potranno fornire un contributo decisivo agli inquirenti per quanto riguarda l'attendibilita' e la portata dei messaggi dell'Alf». In realta', prima dell’invio dei panettoni avvelenati non c’era traccia di informative degli 007 sull’argomento e proprio questo diede il via ad accese polemiche sull’attivita' di prevenzione dell’intelligence.

febbraio 1999