
Mercoledi' 17 marzo 1999
Sulla situazione dellex zoo
dura relazione
da parte dellAutorita' per i servizi pubblici.
Critiche severe anche al Comune
«Per il Bioparco scelti partner
inadeguati»
di FABRIZIO VENTURINI
ROMA _ Nelle situazioni complesse i
problemi piu' gravi e di piu' difficile soluzione non sono quelli piu' evidenti. Non fa
eccezione, secondo uno studio dellAutorita' per i servizi pubblici del Comune, la
confusa situazione del Bioparco. Nellex Zoo, stando agli esperti che
hanno steso il rapporto, il problema primario non sono i decessi di circa cento animali
registrati da quando (aprile 98) il giardino zoologico e' diventato una societa'
mista (Comune 51%, Costa Endutainment 39%, Cecchi Gori Group 10%) tenuta a osservare un
contratto di servizio con il Comune. Impegnato, a sua volta, a finanziare con 18 miliardi
investimenti per rilanciare la struttura verso obiettivi didattici, culturali,
naturalistici. «E con una logica imprenditoriale volta a una gestione economica
profittevole». Gli autori dello studio (un economista, un naturalista, un giurista, un
coordinatore), dice il vicepresidente Sergio Migliorini, segnalano «da un lato la stesura
raffazzonata (da parte comunale) del contratto di servizio. Dallaltra, il mancato o
parziale rispetto degli impegni assunti dalla Bioparco nel contratto. Un vero piano
triennale di investimenti, una programmazione rigorosa di interventi innovativi,
progettazioni scientifico-didattiche, la nomina della prevista Commissione di
coordinamento e quella di un Comitato di controllo sulla vita degli animali sono i punti
qualificanti del contratto di servizio. E invece - dice Migliorini - coincidono con
altrettante inadempienze, carenze, occasioni mancate dalla Bioparco. Poco o nulla di cio'
e' stato fatto. O e' stato malfatto. Nel 98 e nel 99, i piani degli interventi
per lanno successivo sono insoddisfacente e i rapporti quadrimestrali al Comune
approssimativi. Daltro canto - Migliorini cita il rapporto - e' difficile valutare
leconomicita' di una gestione che, per gli appena tre mesi di esercizio 1997, erogo'
compensi allorgano amministrativo da 51 milioni e da 6,8 a quello di controllo (17
milioni al mese a fronte di ricavi nulli). Non siamo riusciti a sapere nemmeno a quanti
consiglieri andarono quei compensi».
Per quanto riguarda gli animali, Migliorini premette «che lo studio non esamina problemi
scientifici. Ma secondo il nostro esperto, Guido Lombardi, la frequenza dei decessi
avvenuti al Bioparco e' normale. Va esclusa ogni ipotesi di dolo. La vecchiaia e la
consanguineita' degli animali ne espone alcuni pero' a malattie. Viceversa, la
sostituzione di 70 guardiani esperti con giovani in formazione puo' aver peggiorato le
condizioni di animali traumatizzati pure da spostamenti, per consentire di ristrutturare i
loro ambienti. Ma finche' non si insedia il Comitato di controllo, non saranno assicurate
le garanzie contrattuali a tutela degli animali».
Le critiche piu' severe della Authority riguardano gli azionisti. «Le carenze di
programmazione - dice il rapporto - sollevano dubbi sulladeguatezza dei partner
privati scelti». Migliorini aggiunge, che «il progetto Bioparco non e' affatto fallito e
lAutorita' ne condivide la nascita. Ma nella societa' restano unallarmante
confusione di indirizzi e una caotica diversita' di culture. Inoltre dellattivita'
multimediale di Cecchi Gori non ce' traccia: salvo la richiesta della casa degli
elefanti per gestirle lì. E se i Costa chiedono a ragione piu' autonomia per la Bioparco,
non hanno dato spinte innovative. Hanno fatto cosette per mostrare qualcosa di
nuovo». Così poco, par di capire, ma spendendo piu' di quanto programmato («un miliardo
circa»), che lAuthorithy pone problemi di fondo: «I documenti disponibili non
consentono di affermare che per gli investimenti previsti si debbano sostenere costi pari
a quelli previsti dalla Bioparco. Ne' che quelli realizzabili con i fondi stanziati
permettano di conseguire gli obiettivi desiderati».
Marzo 1999


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