
Mercoledi' 17 marzo 1999
SFRUTTAMENTO DEGLI
ANIMALI, UN DOSSIER SULLA CAMPANIA
«Zoomafia», affari per 500 miliardi
NAPOLI _ In Campania il giro daffari
della criminalita' organizzata legato allo sfruttamento illegale di animali (scommesse
sulle lotte fra cani, corse clandestine di cavalli, traffico di animali esotici e di fauna
selvatica, laghetti per il bracconaggio) ammonta ad almeno 500 miliardi di lire
lanno sui circa 3mila dellintero Paese. Questa la stima elaborata, attraverso
lanalisi di una ricca documentazione, dalla Lav e dalla Lipu, che ieri mattina hanno
presentato alla stampa il «Dossier zoomafia 1999 - Napoli e la Campania».
«Lo sfruttamento illegale di animali per lucro e' unattivita' ritenuta erroneamente
di secondaria importanta - ha dichiarato Ciro Troiano, autore del dossier, assistente
campagne della Lav e coordinatore guardie venatorie della Lipu - spesso, invece, coinvolge
direttamente la criminalita' organizzata o ambienti strettamente legati ad essa e riesce a
muovere cifre da capogiro. Per questa ragione la zoomafia suscita sempre maggiore
interesse da parte delle forze dellordine e della magistratura. Piccioni utilizzati
come pusher, pit-bull usati come armi per rapine o sguinzagliati contro la polizia,
cavalli lanciati in spericolate corse lungo strade pubbliche, leoni e leopardi per la
difesa delle abitazioni dei capiclan: questo e' lo strano quanto inquientante zoo della
camorra, che alimenta un giro daffari e una lunga serie di reati commessi non solo
contro gli animali ma a danno dellintera societa'. e' necessario che dal Governo
arrivi un segnale concreto riempiendo con atti urgenti un vuoto legislativo, come nel caso
delle scommesse sulle lotte fra cani, o costituito da sanzioni irrisorie, del tutto
inadeguate a frenare questi pericolosi interessi criminali». Il giro di affari, come si
e' detto e' di 500 miliardi. Una somma così suddivisa: 200 miliardi circa in
combattimenti tra cani e indotto (video, veterinari, allevamenti, attrezzatura per
laddestramento); 200 miliardi ancora in corse clandestine di cavalli e indotto
(scuderie, veterinari, ippodromi abusivi); il resto in traffico di animali esotici,
commercio illegale di fauna selvatica, appostamenti fissi per il bracconaggio. Nel
comunicato diffuso ieri dalle due associazioni animaliste si fa anche riferimento alle
«famiglie» camorristiche coinvolte nel fenomeno zoomafia: Ascione, DAlessandro,
Gionta, Gallo, Langella, Casalesi, Bardellino, Fabbrocino, Lago, Nocerino, Nuvoletta,
Polverino, Pula, Apicella, Bidognetti, Mallardo, Del Prete, Puca, Mazzarella, Giuliano e
Contini. E passiamo agli animali sequestrati nel corso del 1998. Centotrentatre' sono
stati i cani da combattimento, 66 cavalli da corsa, 5000 gli uccelli (cardellini, verdoni,
fringuelli, ecc.), di cui 200 cardellini accecati per farli cantare meglio. Infine un
leone, un leopardo e trenta piccioni usati come pusher, ovvero come spacciatori di
droga.
In serata, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Alfonso
Pecoraro Scanio, ha dichiarato che proporra' una audizione in commissione del Corpo
Forestale dello Stato in merito alle notizie riportate nel dossier della lega italiana
protezione uccelli e dalla lega antivivisezione. «I dati riportati nel dossier - ha detto
Pecoraro Scanio - sono allarmanti. La malavita organizzata trae centinaia di miliardi di
lire dallo sfruttamento degli animali e, in particolare, dal traffico nazionale e
internazionale di animali protetti. Chiederemo che vengano potenziati i controlli del
servizio Cites e antibracconaggio del Corpo Forestale e che si avvii un coordinamento con
le altre forze di polizia per verificare i collegamenti tra queste attivita' illecite e la
criminalita' organizzata».
Marzo 1999


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