
Venerdi' 19 marzo 1999
Gli animalisti contro Civilta'
cattolica
I gesuiti: la vivisezione e' doverosa.
Ma la Lav insorge
di ANNA LISA MARTELLA
ROMA - «E Dio disse: Facciamo
lUomo a nostra immagine e a nostra somiglianza e domini sui pesci del mare e sugli
uccelli del cielo, sul bestiame e su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che
dominano sulla terra». Dal primo libro della Genesi allultimo editoriale
di Civilta' cattolica il passo e' breve. Nel numero di questo mese, la rivista gesuita
torna a parlare dei diritti degli animali e della supremazia dellessere
umano, primato che - secondo linterpretazione delle Letture irrobustita da citazioni
di filosofi laici come Cartesio - assolve anche la vivisezione.
«La sperimentazione sugli animali non solo e' lecita, ma e' doverosa» scrive
lestensore dellarticolo che ha irritato e scandalizzato i paladini della causa
animalista. Lautore, come tradizione del mensile, rimane anonimo. Ma il
vicedirettore di Civilta' cattolica, padre Simone, svela che si tratta di un confratello
che alleva colonie di gatti randagi e dunque, si dovrebbe dedurre, al di sopra di ogni
sospetto? Per carita', la Lav affila gli artigli e mostra i denti. Il consigliere della
Lega Antivivisezione Adolfo Sansolini, che, guarda caso cura una rubrica di ambiente alla
Radio Vaticana, ricorda ai seguaci di Ignazio di Loyola, citando San Paolo, che «fede e
speranza non valgono nulla senza la carita'»: proteggere gli animali e' una professione
damore che nulla chiede in cambio.
Alla Lav non basta sapere che nellarticolo, a parte la frase incriminata che si
spiega con la visione del mondo antropocentrica, si parla anche in difesa della balene e
contro la caccia praticata per puro piacere. Il pio desiderio di Sansolini e' che i
gesuiti facciano marcia indietro e si rimangino quanto detto e scritto sulla vivisezione.
Ma come nasce questa disputa tra animalisti e intelligentia della Chiesa? Alla base del
conflitto ci sono le teorie di Peter Singer, un filosofo australiano che sostiene:
«poiche' agli animali vengono negati diritti di qualsivoglia natura, in quanto non dotati
di ragione e di parola, anche gli esseri umani cerebrolesi dovrebbero essere trattati alla
stessa stregua». Un assioma che suona come una provocazione bella e buona. Ma che i
gesuiti vedono come espressione di una forma di pericoloso integralismo: «Non si puo'
mettere luomo sullo stesso piano delle bestie», poiche' la fede cristiana afferma
che «luomo porta impresso nella sua natura il segno di Dio che e' lo spirito».
Piaccia o meno questi sono gli argomenti messi sul piatto da Civilta' cattolica.
A parte la Lav, non potevano mancare le reazioni dei Verdi. Carla Rocchi, sottosegretario
alla Pubblica istruzione e convinta animalista, sostiene che i gesuiti si siano dimostrati
intolleranti verso gli animali e verso chi li cura. Mentre Annamaria Procacci da una parte
condanna il passo delleditoriale a favore della vivisezione, ma coglie
le aperture che «Civilta' cattolica offre contro i comportamenti distruttivi nei
confronti degli animali»
Marzo 1999
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