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Mercoledi' 24 marzo 1999

L'ETOLOGO
Mainardi: non abbiamo piu' scuse
per ignorare il loro dolore"

 

MILANO - «e' bello che si cerchi di non far soffrire gli animali, anche quelli che mangiamo». L'etologo Danilo Mainardi accoglie con entusiasmo la notizia di un apparecchio che salvera' dal dolore le aragoste bollite.

Riconoscera' che l'idea potrebbe sembrare bizzarra.


«C'e' poco da scherzare. Il metodo mi sembra eticamente valido. Soprattutto oggi che conosciamo il dolore degli animali non possiamo piu' nasconderci dietro le idee di tipo meccanicistico, come l'animale macchina di Cartesio».

Le aragoste manifestano il loro dolore addirittura con un grido.


«Sì, emettono stridulazioni. Il sistema nervoso dell'aragosta e' estremamente raffinato. In varie parti del corpo e sulle antenne hanno recettori che percepiscono le sensazioni di dolore».

Oltre all'aragosta ci sono altri animali sottoposti a pratiche crudeli.


«Le oche vengono ancora inchiodate sul pavimento e ingozzate per produrre il fegato grasso del paté. Ma altrettanto crudele e' il modo in cui gli animali vengono trasportati. e' stato provato che gli animali sono in grado di riconoscere il pericolo. Se tradotti in luoghi ove altri animali sono stati uccisi sono in grado di percepirlo. E soffrono, proprio come soffriamo noi».

M. T. V.


Marzo 1999