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Giovedi' 25 marzo 1999

Che spettacolo nel tendone di Livio, Davio e Corrado Togni
in viale Tiziano
Maccheroni e giocolieri:
il circo si gusta a tavola

di STEFANIA CIGARINI

ROMA _ Lo spettacolo piu' antico del mondo ritorna spettacolo. E' il Circo Maccheroni, edizione aggiornata e storicizzata della commedia vagabonda per eccellenza, a cura di tre figli d'arte Livio, Corrado e Davio Togni. In tempi di Internet e di animalismo riescono a fare quello che nessuno si aspetta piu': stupire e divertire. Senza bestie rare ed effetti speciali che non siano clownerie, funambolismo, abilita' umana e destrezza equina. Il tendone in viale Tiziano copia dai vecchi libri illustrati. Piccolo come se dovesse entrare nella piazza di un paese felliniano, colorato come conviene, rosso e blu all'esterno, velluti bordeaux, stucchi dorati, damaschi e pizzi a rouches all'interno. Illuminato come si deve, con file di lampadine da sagra, e occhi di bue o lumi di candele. Ammiccante quanto basta di bajadere e tzigane con il pancino scoperto. C'e' l'orchestrina che suona dal vivo, l'accordeo'n, il violino, i fiati, la batteria e una tastiera erede delle vecchie pianole. Ci sono i tavolini, per un totale di trecento posti a sedere, perché questo e' un circo che si gusta anche a tavola, menu' de la maison (diranno poi che era stufato di pitone) o a la carte. Tra un boccone e un bicchiere di vino, tutti con la bocca aperta o il naso per aria. A pochi metri dagli avvitamenti mozzafiato della bella trapezista in tulle bianco, dai voli coreografici di un angelico ginnasta, dai salti e le sgroppate dei cavallerizzi e le loro bestie sbuffanti. Quanta arte e quanta autoironia, poi, nel trio di trapezisti-spogliarellisti. Uno sberleffo alla moda imperante del macho desnudo, ma anche un tributo alle signore nel mostrare generosamente i muscoli in un doppio salto mortale con triplo avvitamento. Sorride il professor Mario Verdone, padre di Carlo, questo gioco così antico e' stato di suo gradimento. Canta dal vivo la mamma-cuoca dei fratelli Maccheroni, una struggente aria di operetta che riporta l'atmosfera per l'esibizione dello zampano' spezzacatene, dei giocolieri, del mago pasticcione che sega e contorce belle fanciulle, delle fantasiste con mille veli e mille hula hop e di alcuni ignari che diventano improbabili protagonisti di giochi di abilita' in numeri da avanspettacolo.


Marzo 1999