
Domenica 9 maggio 1999
"In quelle
gabbie torture e morte"
Dopo il blitz parla Walter Caporale, presidente
della Peta
di DANIELA ONELLI
ROMA - Alzarsi alle quattro del mattino per
ricevere forconate in testa. Poi tornare a casa scortati dalle gazzelle per evitare la
furia degli allevatori di pellicce.
Per amore degli animali che altro siete disposti a fare?
"Sottrarli al maltrattamento, alla crudelta' e alla tortura degli uomini, ed
in particolare proteggerli dalla vivisezione e dagli allevatori di pellicce e' il nostro
obiettivo fondamentale".
A parlare e' Walter Caporale, 35 anni, presidente della Peta italiana,
l'associazione animalista internazionale che vanta tra le sue file Paul McCartney e Kim
Basinger. Lui era nel gruppo degli attivisti assaliti ieri
mattina in Abruzzo. "La nostra principale caratteristica e' quella di
unire la teoria alla pratica; dunque sia lobby politica che azioni dirette non violente.
Da quando siamo nati, nel '98, ci siamo occupati del bioparco di Roma, qualcuno ci deve
ancora spiegare le morti di 104 bestie avvenute in un solo anno; poi della lotta alla
vivisezione con denunce ad alcuni laboratori del nord Italia; infine delle condizioni
spaventose degli allevamenti da pelliccia".
Qual e' la differenza tra voi e l'Animal liberation front?
"L'Alf agisce in clandestinita', noi invece alla luce del sole. Cerchiamo di
salvare direttamente la vita a quanti piu' animali possibile assumendoci la
responsabilita' in prima persona. Oltre alle azioni dirette non violente, contiamo molto
sulla sensibilizzazione delle persone. Loro contestano anche questo".
Quelli colpiti dai vostri blitz di solito come reagiscono? Precedenti di
contrattacchi cosė vivaci?
"No, mai. Al massimo ti bloccano l'entrata dell'allevamento e del
negozio".
Ma la situazione in Italia per gli animali da pelliccia e' cosė
drammatica?
"Il Belpaese non e' solo un accanito consumatore di pelli e pellicce, ma ne e'
anche un grande esportatore. Quasi tutti i nostri stilisti - con l'eccezione lodevole di
Armani, Balestra, Missoni e Moschino - vendono capi in pelliccia in tutto il mondo. Sul
territorio nazionale ci sono 66 allevamenti e gli animali vivono in ambienti terrificanti.
Visoni, volpi, castori e cincilla' richiusi in gabbie strettissime esposte al gelo per
infoltire il loro pelo. La morte avviene con rottura delle ossa cervicali, sparo di un
chiodo nel cervello seguito da dissanguamento, camere a gas con anidride carbonica,
asfissia, iniezioni letali o scariche elettriche".
Cosa volete ottenere?
"Chiusura immediata di questi recinti di crudelta' e riconversione del
settore. Basta pensare che il 90 per cento degli allevatori in realta' svolge altre
professioni, come l'iroso imprenditore di Castel di Sangro, professore di agraria".
Maggio
1999


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