
Domenica 9 maggio 1999
Ha sei cani, trenta gatti e un
riccio nella casa di Bettona. E trova il tempo di assistere una novantenne
Carolina, sempre alla ricerca di
animali da salvare
di ADRIANO CIOCI
BETTONA _ Tutte le sere, prima di rientrare a
casa, Carolina si arma di torcia elettrica e rovista tra i contenitori della nettezza
urbana, alla ricerca di animali abbandonati. Questo rituale si trascina da almeno un anno,
cioe' da quando tra bucce di mele e barattoli di pomodori, spunto' la testa di Puffy, una
bastardina riccioluta e color champagne. Ma Puffy e' soltanto uno degli ospiti della
signora Carolina di Passaggio di Bettona.
Ci sono, infatti, altri sette cani, tutti con una storia commovente. Come quella di
Cicci, un meticcio di 16 anni, chiuso a chiave dentro una casa abbandonata dai padroni e
lasciato senza acqua e senza cibo. Ma a completare lopera ci sono anche trenta
gatti, quattro tartarughe e un riccio. Ś, proprio un riccio, compagno di quelli che
troviamo spesso riversi sulle nostre strade. Ad evitare questo anche lui ha trovato
nellabitazione di Passaggio, sulle rive del Topino, una degna accoglienza. Ed oggi
e' un esemplare straordinariamente in salute. «Quando entrano qui dice Carolina questi
animali non escono quasi piu'. Mi affeziono troppo a loro. Mi alzo presto la mattina, alle
cinque, per governarli e faccio di tutto per non fargli mancare niente».
Questo amore le e' stato trasmesso dalla signora Elvira, 90 anni portati benissimo. Guida
ancora un vecchio 1100/d per i piccoli spostamenti. «Quando mi sono ritrasferita a
Bettona, nel 1967 dice la signora Elvira mi sono portata dietro ben sei cani. E Carolina
ha subito capito che andavano trattati con ogni cura possibile. Voglio un bene da morire
alle bestie...». Coś dicendo, gli occhi diventano lucidi e si commuove.
Il giardino della casa dove Carolina assiste Elvira e' ordinato. Una pulizia
annotata persino dal personale dellAsl, nelle visite periodiche. Gli animali stanno
bene ĺ e vengono curati e rifocillati. Ogni giorno consumano tre chili di pasta oltre a
carne macinata, crocchette e cibo in scatola. Un impegno anche economico del quale
riusciamo a strappare con riluttanza persino le cifre, un milione e mezzo al mese, visite
veterinarie e medicine comprese. Troppo per gli introiti limitati di Carolina che ammette
di aver contratto due speciali prestiti con una banca locale per assicurare un tetto ai
suoi ospiti fissi. Un cuore grande, senza dubbio, con la certezza di far del bene e di
essere ricambiata. Perche', si sa, gli animali danno affetto e non tradiscono. Sul finir
della sera Carolina esce di casa e si avvia verso il campo sportivo con due buste piene di
cibo. Ĺ, una squadra multicolore e senza gloria, una decina di gatti randagi,
puntualmente attende la propria razione. Unopera silenziosa, quella di Carolina, che
meriterebbe la solidarieta' di tutti, anche con piccoli gesti quotidiani, fatti di pasta,
carne e medicine.
Maggio
1999


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