
Mercoledi' 12 maggio 1999
Il processo prosegue per lex
capo del servizio, un vigile sanitario,
il titolare di un canile e due suoi dipendenti
Rimborsi falsi, veterinari condannati
Scandalo dei cani doro: otto mesi ai
dottori Capozzella e Mastripietri
ROMA _ Quando esplose nel 95, in
seguito a unindagine dei carabinieri, lo battezzarono subito lo scandalo dei
cani doro: un meccanismo perverso che permetteva a un canile privato di
chiedere rimborsi gonfiati allazienda sanitaria di Frosinone per il servizio di
accalappiamento. Ieri mattina, in Tribunale, ha preso il via il processo. Si trascinera'
per molto tempo: la prossima udienza e' stata fissata al 24 ottobtre e dovranno essere
ascoltati circa venticinque testimoni. Ma per due degli imputati, i medici veterinari
dellAsl, Giuseppe Capozella e Giovanni Mastripietri, il caso si e' chiuso ieri:
accusati di falso ideologico e materiale, hanno patteggiato una condanna a otto mesi.
Restano in gioco tutti gli altri: lex capo del servizio veterinario, Giovanni
Battista Frongia, il titolare del canile Lucky Dog di Giuliano di Roma,
Silverio Minotti, i due dipendenti del canile, Mario Masi e Angelo Tiberia, il vigile
sanitario Felice Ruspandini. Lazienda sanitaria si e' costituita parte civile:
sostiene che, con il sistema dei falsi rimborsi, e' stata danneggiata per centinaia di
milioni.
Ieri e' stato ascoltato il maresciallo dei carabinieri che eseguì gli accertamenti
e che ha chiarito alcuni punti delle indagini. Lo scandalo esplose in seguito ai controlli
eseguiti presso il servizio veterinario dellAsl e presso il canile di Giuliano di
Roma. Il canile di Minotti incassava dallAsl, per ciascun cane accalappiato, una
somma prestabilita dalla Regione (tra i problemi da chiarire ce' anche quello della
corretta applicazione delle tariffe). Secondo i carabinieri, pero', il canile avrebbe
fatto risultare piu' cani di quelli effettivamente accalappiati, allo scopo di ottenere un
rimborso superiore. Ecco perche' nell'inchiesta finì anche il dottor Giovanni Battista
Frongia, gia' responsabile del servizio veterinario della ex Usl di Frosinone ed
attualmente dirigente veterinario dell'Asl (la contestazione dell'abuso d'ufficio riguarda
solo questo veterinario, proprio perche' dirigente del servizio e quindi per aver omesso
determinati riscontri ed avvalorato altri dati rivelatisi inesatti). Inizialmente
l'inchiesta coinvolse ben sedici persone tirando in ballo soprattutto medici veterinari.
Ben presto, pero', la loro posizione e' stata archiviata e si e' giunti al rinvio a
giudizio solo per sette persone. Il collegio di difesa e' formato dagli avvocati Nicola
Ottaviani, Angelo Pica, Vittorio Perlini, Marco Fagiolo, Patrizio Cittadini
Maggio
1999


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