
Giovedi' 13 maggio 1999
DOPO LE
BASTONATE PER I VISONI, GLI ANIMALISTI SPIEGANO LE LORO RAGIONI
"Il cane e'
protetto, il topo sterminato"
intervista
Ferdinando Camon
Gli animalisti fanno a bastonate con
gli allevatori di visoni, vogliono un "tutore legale" degli animali dentro gli
allevamenti. Anche se il visone e' un perfetto animale da gabbia: aspetta quieto e
rassegnato, ma non autolesionista. La volpe in gabbia diventa pazza: si butta contro le
sbarre, si spella, sanguina, e cosė danneggia la pelliccia. Ma anche le galline in gabbia
diventano nevrotiche: fanno uova peggiori che non all'aperto, pero' in gabbia basta un
quadrato di trenta centimetri per ognuna. Perdono le penne, diventano nude. Chi ha visto i
topi in gabbia non li dimentica. Ma proprio pochi giorni fa e' arrivata una notizia che va
"contro" la protezione degli animali: uno scienziato annunciava di aver fatto
esperimenti decisivi per la lotta al cancro, servendosi di topi. Domanda: se usare topi
salva l'uomo, si puo' usarli? e' etico? E' etico se la vita animale e' in funzione della
vita umana. Non lo e' piu' se la vita di ogni vivente ha valore in se'. Allora bisogna
impedire che un uomo uccida un animale, come si impedisce che un animale uccida un uomo.
Sull'Adamello e' ricomparso l'orso. Si sposta di trenta chilometri al giorno, mangiando
bacche, erbe e pecore sbandate dai greggi. Lascia nei boschi le carcasse sbrodolate di
sangue. Ma guai a chi lo tocca. Non solo non bisogna ammazzarlo ma neanche disturbarlo. Ha
il diritto di trovare il suo equilibrio psichico (ammesso che si possa parlare di psiche
per gli animali, ma "animale" vuol dire dotato di anima: anima qua vivimus,
animus quo sentimus ), in modo da "voler" vivere, progettare la giornata, farsi
un'aspettativa di vita, e di trasmissione della vita, cioe' di riproduzione. L'animale ha
diritti suoi perche' ha una vita sua e un progetto di vita suo, indipendente dal fatto che
esistano gli uomini. Noi lediamo i diritti animali anche quando "umanizziamo"
gli animali, dandogli cibo nostro, spulciandoli, profumandoli, dandogli un nome,
educandoli come bambini. Cosė li trattiamo disanimalmente: e' come se noi uomini fossimo
trattati disumanamente.
Il Parlamento europeo ha cominciato a muoversi per l'attuazione dei primi diritti animali:
ha approvato per ora una piccola norma, che vieta l'allevamento di galline in stia, chiuse
in uno spazio che non permette di aprire le ali. Da Roma questa norma viene sostenuta
dall'Ear, Europe for Animal Rights. Il consigliere direttivo dell'Ear e' Adolfo Sansolini.
Sansolini, hanno dei diritti i topi?
"Certamente. Hanno il diritto di non essere uccisi. Riconoscere all'uomo il potere di
uccidere le altre specie, vuol dire dargli un diritto di sterminio. Una civilta' in
progresso e' quella in cui i diritti della specie umana vanno d'accordo con i diritti
delle specie animali. La lesione dei diritti lascia imperfetti i diritti umani".
E i cani?
"I cani hanno gia' ottenuto molti diritti: e i cani che hanno dei diritti sono molto
diversi dai cani utilizzati solo come strumenti. Il riconoscimento dei diritti li
migliora".
Tra i diritti dei cani c'e' anche quello di non essere sterilizzati?
[Ci pensa]. "Non necessariamente. Qui entriamo nella logica del danno minore. Non
controllando le nascite aumentano i cani abbandonati. Finche' non si ferma la vendita e
l'abbandono, la sterilizzazione e' un buon freno".
Se crescono i diritti degli animali, calano i diritti degli uomini?
"No. Aumentando i diritti dei soggetti meno tutelati, c'e' un guadagno per
tutti".
Ma noi uomini abbiamo il diritto di mangiare animali?
"Non abbiamo il diritto di mangiare animali, piu' di quanto abbiamo il diritto di
mettere a morte un uomo per motivi di sicurezza. Non e' ne' indispensabile ne' utile usare
la pena di morte. Non e' ne' indispensabile ne' utile mangiare carne. L'Associazione
Americana per la Lotta al Cancro (tutt'altro che animalista) fa campagne pubblicitarie con
un carciofo dicendo: ''Non ci vuole un genio per capire che e' meglio mangiare
questo''".
Le posizioni degli animalisti sono sostanzialmente due: una vieta la crudelta',
tollerando l'uso degli animali, purche' non avvenga con insensibilita' o sadismo; l'altra
non tollera nessun uso, in quanto afferma una pari dignita' negli esseri viventi, umani e
animali. Voi con chi state?
"Le posizioni sono piu' di due. Essere animalista e' come essere contro la pena di
morte. C'e' la zoofilia, il protezionismo, l'animalismo... All'interno dell'animalismo io
aborro l'idea di uguglianza tra uomini e animali: come ritengo aberrante l'idea di
uguglianza tra tutti gli esseri umani: la preziosita' sta nella valorizzazione delle
differenze. Il fine e' il massimo rispetto per ognuno secondo le sue esigenze".
C'e' un famoso libro di Tom Regan, "I diritti animali" (in Italia presso
Garzanti), che afferma l'esistenza di una "coscienza animale": gli animali hanno
un valore in se' come gli uomini, perche' (cito dall'introduzione di Salvatore Veca)
"hanno una prospettiva sul mondo, hanno scopi e ragioni per agire, capacita' di
soffrire e godere, di stare meglio o peggio. In breve, essi sono, almeno per certi tratti
salienti, esseri del tipo quali noi siamo". E' la vostra posizione?
"Siamo tutti animali, tutti abbiamo i diritti fondamentali: alla vita, a non
soffrire, ad avere un riparo, a non essere schiavi, a non essere perseguitati. Chi lo nega
cade nello specismo. Lo specismo sta alla specie come il razzismo sta alla razza. La
posizione di chi dice: ''Sacrifico un cane per salvare un bambino'', la respingiamo.
Bisogna salvare sia il cane che il bambino".
La settimana prossima uscira' da Bollati Boringhieri un libro di Paola Cavalieri,
direttrice della rivista "Etica & Animali", intitolato "La questione
animale": sostiene una teoria allargata dei diritti umani, estendendoli ad alcune
specie, mammiferi, uccelli, vertebrati in genere. Vi va bene?
"No. Questo e' ancora specismo. Proporre le specie piu' simili a noi, mantiene
comunque la discriminazione, che crea spazio al primate non umano, facendone soggetto di
diritto, ma non fara' mai spazio al topo".
Insomma: voi lavorate per scalzare l'uomo dal ruolo di "re del creato"?
"C'e' questa accusa, ma e' infondata. La Genesi non dice: ''Siate dittatori del
creato'', ma ''governate il creato''. La dittatura umana e' sterminio. Noi vogliamo che lo
sterminio finisca".
Maggio
1999


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