
Venerdi' 21 maggio 1999
Animalisti con lattrice Lea
Massari allassalto del Comune:
salvate la colomba e siate un esempio per lUmbria
ŤOrvieto, basta barbarie sugli
animaliť
di GIULIO LADI
ORVIETO - Con quella colomba di terracotta in
mano il sindaco Cimicchi sembrava avesse ricevuto il tapiro di Striscia la
notizia. Le associazioni animaliste, con in testa l'attrice Lea Massari, gli hanno
fatto dono di quella colomba in segno di pace. Ma che durera' soltanto un anno. Fino alla
Palombella del maggio 2000, dodici mesi durante i quali lui si dovra' adoperare perche'
Orvieto comprenda che quella palomba, che domenica prossima rappresentera' per cinque
minuti lo Spirito Santo, non e' indispensabile sia incarnata in un piccione vivo con tutte
le sue paure e i suoi stress.
"Si adoperi per passare alla storia come il sindaco che ha messo fine a questa
barbarie - ha detto a Cimicchi, Lea Massari - gli adulti di domani, che sono i bambini di
oggi, glie ne saranno grati". Tra il passare alla storia e non poter piu' uscire dal
Palazzo Comunale per le ire degli orvietani, Cimicchi e' stato si e' trovato in mezzo al
guado e si e' scurito in volto. Per qualche minuto ha dimenticato persino i tre avversari
che tra meno di un mese cercheranno di sedere sulla stessa sedia sulla quale lui era
seduto ieri. L'incontro e' stato a tratti scontro, ognuno con le sue idee. Da una parte la
tradizione secolare, dall'altra i tempi che cambiano, il rispetto verso gli animali che
deve essere assoluto, le associazioni che chiedono che dalle Istituzioni - Comune e
Vescovo, nel caso della Palombella - venga l'esempio. La convergenza, se ci sara', sara'
possibile soltanto trovandosi a meta' strada.
Ma Orvieto, con troppe storie di animali maltrattati, gatti e cani avvelenati o
straziati, una task force in procura per scoprire gli autori, si sta procurando
un'immagine in negativo. E visto quanto accade anche in altre parti dell'Umbria, la terra
dei Santi, della Marcia della Pace, della Solidarieta', rischia di essere veicolata come
la patria dell'ipocrisia. Fosse vero, come sostiene la Lav, la Lega antivivisezione,
sarebbe sarebbero i pochi a rappresentare tutti gli altri. Gli umbri, gli orvietani non
straziano animali, non celebrano riti barbari, la Palombella di Orvieto non finisce sui
fornelli della cucina del vescovo o della coppia alla quale viene donata, come e' stato
sostenuto in una trasmissione Rai di qualche tempo fa. Tuttavia, tutto puo' essere
migliorato, nel rispetto della sensibilita' dei tempi che cambiano. "E noi
attenueremo di molto l'intensita' dei mortaretti - dice il presidente dell'Opera del
Duomo, Romolo Tiberi - il loro rumore sara' appena accennato". E prima che la colomba
venga donata a Anna Pascucci e Gianpaolo Ubaldini, freschi sposi orvietani, il sindaco ha
convenuto con le associazioni ambientaliste che verra' visitata da un veterinario super
partes.
Maggio
1999


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