Martedi' 1 giugno 1999

La legge sfratta i domatori dal circo
Al Senato il disegno promosso da Wwf e Lav. Nando Orfei: "I bambini non verranno piu'"
Stop agli animali entro due anni

Antonella Torra

ROMA _ Elefanti, tigri, leoni, cavalli dovranno lasciare il circo. L'ultimatum scadra' entro due anni, il periodo di transizione proposto dal relatore al Comitato ristretto della VII commissione del Senato Fiorello Cortiana (Verdi) chiamato a valutare il disegno di legge promosso da Lav e Wwf, sostenuto da oltre 150 parlamentari di tutte le forze politiche e da oltre 150 amministrazioni locali. "Disegno di legge che va approvato al piu' presto - sottolinea il senatore Fiorello Cordiana (verdi) - perche' tiene conto di due importanti esigenze: il riconoscimento dei diritti degli animali affinche' sia sancito il divieto di utilizzarli per lo svolgimento di esibizioni, esercizi e spettacoli ed il riconoscimento dell'attivita' circense come attivita' culturale, incoraggiata con i contributi dello Stato prelevati dal fondo unico per lo spettacolo e con l'abbattimento degli ostacoli burocratici". "Cosė il circo morira'". Nando Orfei, che lavora con 4 elefanti, 8 tigri, una ventina di cavalli, insorge contro il disegno di legge e promette battaglia. "Se non potremo piu' lavorare con tigri, leoni ed elefanti, i bambini non verranno piu', i nostri incassi saranno dimezzati. Sono davvero amareggiato". "La proposta e' positiva per due motivi - ribatte Adolfo Sansolini, consigliere della Lav - il divieto di uso di animali ed il sostegno ad un settore che deve recuperare il terreno perso in questi anni in pubblico e qualita' artistica". Rincara la dose la deputata verde Annamaria Procacci, secondo la quale "l'uso degli animali nei circhi e' ormai una pratica inaccettabile per la maggior parte dell'opinione pubblica, perche' vuole creare divertimento privando gli animali della loro liberta' e obbligandoli a comportamenti innaturali, umilianti e non compatibili con la loro fisiologia".
"Sono stupidaggini, gli animali lavorano in tutto il mondo. Dio li ha creati a servizio dell'uomo. Gli artisti del circo sono bravissimi, il mio spettacolo e' incentrato sui numeri degli acrobati, ma i nostri piccoli spettatori amano gli animali e vogliono vederli in pista" dice Nando Orfei. Alle accuse di maltrattamenti e comportamenti innaturali, replica denunciando una persecuzione contro il popolo circense. "I contadini usano gli animali, i cavalli vengono utilizzati nelle gare, ma solo noi veniamo accusati di sfruttarli - dice - piuttosto aboliamo la caccia e chiudiamo le macellerie. Gli zoo non esistono quasi piu', i bambini non hanno altra occasione per vedere gli animali esotici. E non c'e' nessuno che ama i propri animali come l'uomo del circo, per me sono come figli. Tutti i circhi hanno leoni ed elefanti: dovremo chiudere tutti, ci uccideranno". Nando Orfei lancia un appello: "Almeno ci permettano di tenere gli animali comuni".
Una voce fuori dal coro e' quella di Paride Orfei: "Io lavoro dal '91 senza animali perche' credo che sia giusto cosė". E giura che i suoi spettacoli sono affollatissimi, soprattutto di bambini. "Ai piccoli piace il circo vero, quello dove lo spettacolo e' creato da trapezisti, clown e prestigiatori, dove loro stessi possono diventare protagonisti, come era una volta lo spettacolo di piazza - spiega Paride -. L'animale non nasce nel circo, va lasciato nel suo habitat naturale, altrimenti e' un esempio diseducativo per i bambini. Senza belve, lo spettacolo circense recuperera' la dignita' degli artisti, ci saranno piu' posti di lavoro, il nostro settore ci guadagnera' in prestigio e professionalita'".

Giugno 1999