
Mercoledi' 7 luglio 1999
L'ESPERTO
Non sono ne' cattivi
ne' buoni: impariamo solo a comprenderli
Troppo buoni prima, troppo
cattivi adesso. Poveri incompresi. E pensare che i delfini, come del resto tutti gli
animali, non sono ne' buoni ne' cattivi, non ne sono capaci. e' infatti soltanto la nostra
specie che ha una consapevolezza sufficiente per poter meditare sul valore etico dei
propri comportamenti, e di conseguenza per poter essere davvero, intenzionalmente, buona o
cattiva. Sarebbe ora di smetterla di usare il nostro metro di giudizio quando ci
rapportiamo con gli altri animali. I delfini sono esseri molto sociali, e assai
frequentemente sanno interagire con gli esseri umani in modo giocoso e pacifico, tra
l'altro non sempre venendo ricambiati. Ma lasciamo perdere. I delfini, piuttosto, vanno
capiti per quelli che sono, e cio' puo' avvenire soltanto conoscendo la loro storia
naturale e il significato adattativo dei loro comportamenti, compresa la loro
aggressivita'. C'e' anche da dire che un certo tipo di letteratura «buonista», d'un
animalismo sdolcinato, non puo' che produrre danni. Perche', per avere rapporti con
animali selvatici (e sarebbe meglio non averne, almeno di tipo socio-affettivo) occorrono
una vera competenza, attenzione e rispetto.
Danilo Mainardi.
Luglio
1999


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