
Sabato 17 luglio 1999
E per lunedì e'
attesa la firma dell'accordo fra Italia,
Francia e Principato di Monaco per la realizzazione di un «santuario» nel
Mediterraneo
Nel Mar Ligure «a caccia» di
balene
Nelle acque del Tirreno si muovono duemila grandi
balenottere
Genova, domani via al censimento dei cetacei.
L'esperto: e' il periodo giusto, stiamo imparando a rispettarli
MILANO - Scordarsi di
Moby Dick, del capitano Achab, dei mari del Sud e, soprattutto, di arpioni e
ramponieri. Per andare «a caccia» di balene oggi basta munirsi di una
buona macchina fotografica e di una barca in grado di «sfidare il Tirreno»:
l'incontro con un esemplare del piu' gran- de mammifero vivente e'
pressoche' assicurato.
Nell'area compresa fra le coste nord-orientali della
Sardegna, il confine tra Lazio e Toscana, e il capo francese di Punta
Escampobariu (una distesa d'acqua di circa 100 mila chilometri quadrati)
vivono e si riproducono migliaia di cetacei. E, mentre e' attesa per lunedì
prossimo la firma dell'accordo a tre fra Italia, Francia e Principato di
Monaco per la costituzione di un «santuario» mediterraneo dedicato a
balene, delfini e capodogli, domani da Genova partira' la terza spedizione
«Delphis», per il cen- simento dei cetacei che popolano il Mar Ligure. Per
iscriversi e ritirare i «kit del ricercatore» c'e' tempo dalle 18 alle 23
di oggi presso l'Acquario di Genova. La partenza delle flottiglie di
imbarcazioni da diporto messe a disposizione da centinaia di volontari e'
prevista per domani, di prima mattina. Ormai, del
resto, non e' piu' una novita': al largo delle spiagge di Sanremo o
Varigotti capita ogni tanto di vedere qualche euforico bagnante portare le
mani ai lati della bocca e prorompere in un «laggiu' soffia, balena a
babordo», degno dei migliori balenieri.
Così non stupiscono la creazione di un santuario dei cetacei nel
Mediterraneo (l'idea originaria e' vecchia di una decina d'anni e viene
dall'Istituto Tetis), ne' la battuta di «whale watching» organizzata per
domani dall'associazione «Battibaleno», in collaborazione con l'Acquario
di Genova e la Ras. Dal porto antico del capoluogo ligure salperanno
centinaia di equipaggi diretti verso diversi punti d'osservazione nel tratto
di mare fra Liguria, Corsica e Provenza. E tutti saranno animati dalla
medesima, malcelata, speranza: trovarsi di fronte a una delle 2.000 grandi
balenottere che popolano i nostri mari.
«In effetti questa e' la stagione migliore - spiega Giuseppe Notarbartolo
di Sciaca, direttore dell'Istituto centrale per la ricerca applicata al mare
e collaboratore del ministero dell'Ambiente per la realizzazione del
"santuario" -, perche' ora e' possibile incontrarne gruppi
abbastanza numerosi, mentre durante l'inverno si sparpagliano ed e' piu'
difficile avvistarle. Ma la cosa piu' importante e' che cominciamo ad
abituarci a conoscere i cetacei, a vederli nel loro ambiente, imparando ad
amarli e soprattutto a rispettarli».
Mario Porqueddu
Luglio
1999


|