<>

Venerdi' 23 Luglio

GLI ANIMALISTI

«Trentamila tra visoni e volpi morti di caldo in allevamento»


MILANO - Ogni estate trentamila volpi o visoni muoiono a causa del caldo nei 66 allevamenti italiani di animali da pelliccia. La denuncia arriva dagli animalisti della Peta, gli stessi che nel maggio scorso tentarono un blitz (finito in una rissa ripresa da Striscia la notizia) per liberare i visoni di un allevamento a Castel di Sangro. «In queste settimane di grande caldo - spiega Walter Caporale, rappresentante italiano dell'associazione nata negli Stati Uniti nell'81 - centinaia di migliaia di visoni, volpi, castori e cincilla' iniziano a soffrire di vertigini, e decine di migliaia sono gia' morti». Un dato che, a detta di Caporale, sarebbe confermato «dagli stessi commercianti di pellicce: l'innalzarsi della temperatura e la conseguente disidratazione costano la vita a circa il 10% dei 300.000 esemplari tra Emilia Romagna, Campania, Veneto e Abruzzo, le regioni dove si concentrano piu' allevamenti». «Il problema - continua l'animalista - riguarda il trattamento al quale sono sottoposti questi animali, la cui aspettativa di vita e' di 7-8 mesi».

Ora la Peta lancia anche in Italia, sull'esempio di Paesi come l'Olanda o l'Austria, una campagna per la chiusura degli allevamenti con l'approvazione di una legge presentata dai Verdi in Parlamento e appoggiata da personaggi famosi: da Luciano Pavarotti a Maurizio Costanzo, da Licia Colo' a Catherine Spaak, Lea Massari, Maria De Filippi, Marco Columbro e Margherita Hack.

«Ormai e' una strage annunciata», attacca il senatore dei verdi Athos de Luca che ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Ambiente e parlato della «sindrome del solleone». «Sono soprattutto i cuccioli i colpiti dalla disidratazione», ha aggiunto il senatore, ricordando le condizioni «inumanitarie» in cui si trovano gli animali, «torturati d'estate dalle esalazioni delle feci e sottoposti d'inverno a bassissime temperature, pioggia, grandine e neve prima di venire uccisi».

Di parere opposto gli allevatori. Caterina Sola, di Lambrugo, in provincia di Como, alleva visoni da trent'anni. «Animali morti di caldo? Qui non e' mai successo», assicura. Gli ambientalisti denunciano condizioni di vita al limite della sopravvivenza per gli animali, con le gabbie che sembrano graticole. «Per carita'. I miei visoni vivono in mezzo al verde. Il caldo, la sete? Noi abbiamo provvisto l'allevamento di abbeveratoi automatici». Ancora piu' secco Alessandro Pizzi, allevatore in provincia di Lecco, con 40 anni di esperienza alle spalle: «Gli ambientalisti mentono. Nei nostri allevamenti queste cose non sono mai successe. E' solo propaganda: loro fanno qualche blitz - polemizza - poi qui siamo noi a entrare nelle gabbie, anche d'estate, a dar da mangiare alle bestie».


Luglio 1999