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Venerdi' 23 Luglio

"Animali-figli e animali-vittime" 


L'etologo Danilo Mainardi non si meraviglia


ROMA (a. cian.) - "Il mondo e' diviso sempre piu' drasticamente tra pigs and pets. Trattiamo i pets come figli per sostituire i bambini che non ci sono e dei pigs non vogliamo sapere nulla: vengano pure massacrati, purche' non ci raccontino i dettagli. Eppure un maiale ha un'intelligenza e una sofferenza simili a quelle di un cane". Danilo Mainardi, etologo e presidente della Lega italiana protezione uccelli, non sembra stupito dalla denuncia sulle epidemie negli allevamenti intensivi. Non e' una novita'?
"La valutazione sul numero. Ma animali come i visoni, che si spostano continuamente nel loro habitat alla ricerca del microclima piu' adatto alla stagione, subiscono il solleone e non sopravvivono in condizioni igieniche precarie".
E negli altri tipi di allevamento?
"Non si tiene mai conto delle esigenze di socialita' degli animali. Eppure sono fondamentali. Una delle forme di allevamento piu' crudeli e' quella dei vitelli: li tengono legati in box singoli senza fargli mai vedere un filo d'erba".
Pensa che la protesta si estendera'?
"Credo di sė: l'informazione su certe tecniche di allevamento le rende inaccettabili. I polli finiscono per procurarsi mutilazioni terribili perche' costretti a stare da soli in celle minuscole o a migliaia in un capannone. In natura vivono in gruppi formati da una quindicina di individui, esistono piccole differenze, c'e' una gerarchia".

Luglio 1999