Sabato 24 Luglio
L’ALTRA ESTATE
Amici
per amore, nella fattoria degli animali
Tra Ponzano e Fiano un
gruppo di volontari cura in casa cicogne, pecore, moffette e caprioli
di MONICA MAGGI
Marcella e' pensionata da una decina d'anni, Diana ha
sempre fatto la casalinga, Paolo e' un impiegato statale. Poi c'e' Diego,
e Gino, che e' stato il «fondatore» del gruppo, e poi altri ancora.
Vivono tutti a nord di Roma, tra Ponzano e Fiano Romano. Hanno una
passione in comune, che li fatti incontrare casualmente: il recupero, la
cura e l'allevamento di animali particolari. «Da qualche anno a questa
parte -racconta Gino Bartolini, studente di Giurisprudenza e pioniere
dell'iniziativa- non vengono abbandonati solo cani o gatti, ma anche
animali che non appartengono alla fauna «autoctona» o locale».
Ecco allora che Antonio, nella vita dentista, si trova nella sua tenuta un
capriolo ferito da cani a loro volta randagi. Passera' l'estate ad
allevare il piccolo che mamma capriolo ha poi messo al mondo. E poi Paolo,
impiegato nello Stato, che ogni giorno percorre 44 chilometri, da casa al
lago di Bolsena e viceversa, per portare lattarini e alborelle fresche ai
tre aironi che ha trovato feriti da una fucilata. Le due donne pensionate
si occuperanno di quindici trovatelli, tra cani e gatti; Diego, che fa il
farmacista a Roma, imbocca cinque volte al giorno i tre cicognini che la
coppia di cicogne ha «sfornato» sul comignolo del tetto di casa sua.
Per questi piccoli e grandi amici il gruppo non andra' in vacanza,
quest'anno. «Abbiamo deciso -racconta Gino Bartolini - di andare
controcorrente. Invece di abbandonare i nostri amici a due o quattro
zampe, come fanno molti sciagurati prima di partire per le vacanze, noi
rinunciamo alle nostre e teniamo compagnia ai nostri amici». Il gruppo si
e' conosciuto anni fa, alle numerose fiere paesane. «Davanti ai banchetti
di pulcini, conigli e cani -confida Gino- ci siamo conosciuti e abbiamo
trovato questa affinita' tra noi». Tra loro poi vige un patto di
reciproco aiuto.
«Io -continua Bartolini- personalmente sto allevando una pecora zoppa,
trovata per strada investita da un'auto; due maialini che uso come
cassonetti naturali, per smaltire la spazzatura che dovrei invece gettare
altrove; una capretta tibetana condannata a morte dopo un parto
dolorosissimo. Piu' una moffetta canadese che ho acquistato, che sarebbe
servita invece alla creazione di qualche pelliccia». Quando lo spazio si
restringe troppo, gli amici «scambiano» gli ospiti. Gino regala due
fagiani, feriti da cacciatori, all'amico che ha piu' spazio in giardino o
nell'orto. E viceversa.
Non si sentono pero' eroi, gli amici di Ponzano e dintorni. «Voglio
ricordare anche tutti quei pensionati anonimi -conclude Gino- che
sacrificano la loro magra pensione per portare avanzi o scatolette a gatti
e cani, lasciati soli d'estate come loro».
Luglio
1999


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