Sabato 24 Luglio
Lanciano. Il proprietario della
”Dog house” va in ferie e il fetore degli escrementi finisce in
strada. Scattano esposti
Animali prigionieri
nel negozio, e' emergenza
di WALTER BERGHELLA
LANCIANO - Un "negozio" di animali chiuso da
quasi un mese per l'assenza un po' misteriosa dei proprietari, fa scattare
una vera e propria emergenza sanitaria in via Vittorio Veneto, nel centro
di Lanciano. Forte la preoccupazione tra quanti risiedono nella zona per
il fetore insopportabile che dalle vetrine dell'esercizio commerciale
"Dog house" fuoriesce in strada. Disperati i commercianti locali
e quanti abitano stabilmente sulla centralissima strada cittadina. Una
brutta situazione, che non si riesce a sanare da giorni, da quando cioe'
e' scattato l'allarme: allertati i Vigili del fuoco, le forze dell'ordine,
gli uffici dell'Asl e lo stesso Comune di Lanciano. Ma il bandolo della
matassa appare inestricabile perche' bisogna "forzare" un
negozio privato.
«Siamo di fronte a una vera "bomba" ecologica, che specialmente
con questo caldo puo' esplodere da un momento all'altro - sottolinea
preoccupatissimo Alessandro Lanci, presidente del WWF frentano,
instancabile in queste ore nel ricercare una soluzione della vicenda -: se
non sara' trovato un rimedio, denunceremo la cosa alla magistratura. Si
dovra' pur trovare un responsabile per poter risolvere il problema. Questo
scaricabarile e' assurdo». Nel negozio di animali non c'e' piu'
assistenza per pappagalli, criceti, iguana, serpenti e altri animali. I
loro escrementi emanano ormai un fetore insopportabile. La protesta dei
residenti e' scattata e si e' inasprita in queste ultime ore. Gli animali,
che avrebbero bisogno di assistenza, sono senza cure e d'altronde non si
sa bene come intervenire. Tra conoscenti e parenti dei proprietari ci
sarebbe chi ha le chiavi dell'esercizio commerciale, ma evidentemente non
c'e' persona in grado di barcamenarsi tra le esigenze degli ospiti del
negozio. In questi giorni non e' mancato chi ha sfamato con qualche foglia
di insalata gli animali, ma nessuno se l'e' sentita di andare oltre a
questo piccolo gesto. Dunque, gli animali restano reclusi, senza poter
bere, mangiare e soprattutto ormai sommersi dai loro stessi escrementi,
con un possibile rischio sanitario per l'intera collettivita'.
Luglio
1999


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