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Sabato 24 Luglio


Portate in ferie anche gli amici a quattro zampe

Perugia
Comunque non abbandonarli. Portarli al mare, in montagna, lasciarli a casa in balia di parenti o amici, oppure in una pensione tutta per loro. Durante l'estate e nel periodo delle ferie non e' difficile occuparsi degli animali domestici, basta attrezzarsi. E fare attenzione agli ambienti troppo chiusi o umidi.
Consigli per chi va in vacanza e non vuole lasciare soli gli amici a quattro zampe.
La soluzione ottimale resta quella della pensione. In Umbria ce ne sono diverse. A Perugia, a Terni, tutte equipaggiate per far trascorrere a cani, gatti e agli altri animali domestici un buon periodo di vacanza. «Abbiamo tutti i tipi di animali - dice Rita Caruso, che ha una pensione a Perugia - cani e gatti di tutte le razze, a cui prestiamo attenzione per periodi illimitati durante l'anno, ma certamente il periodo in cui abbiamo un maggior carico di lavoro resta sempre l'estate, quando ci vengono affidati i piccoli amici anche per un mese o due». Una settimana di pensione viene a costare in media sulle 100-130 mila lire, anche se il prezzo varia a seconda del tipo di animale. Comunque in ambienti di questo tipo, specializzati e dall'igiene garantita, gli animali hanno a disposizione diversi ettari di spazio libero, terreno adeguato e personale che li rifornisce di cibo e acqua. In alcune pensioni sono anche previsti servizi di toelettatura.
Per chi non ha intenzione di portare gli animali in una pensione ma preferisce prendersene cura in un altro modo, magari portandoseli con se' in vacanza, la prima raccomandazione resta quella dello spazio. Loro ne hanno bisogno e quindi via libera al mare o alla montagna purche' ci siano ampi giardini o aree verdi. In linea di massima gli animali tollerano bene sia i climi caldi che quelli piu' freddi, ma sono sempre piu' indicati gli ambienti non troppo caldi e umidi, come raccomanda Nicoletta, veterinario un po’ restio a vedere il proprio cognome sul giornale. «Tutti i cani con pelo e sottopelo soffrono il caldo, nel periodo estivo soffocano, sarebbe meglio evitare loro certi climi». In montagna, soprattutto i cani, rischiano di avere problemi cardiaci e respiratori, specie se l'ambiente e' secco e poco temperato. Disco verde invece per la campagna e i luoghi di pianura, dove tutti gli animali ritrovano il loro ambiente naturale.
E poi ci sono i diversi tipi di animali, che a seconda della razza sopportano bene certe condizioni e mal tollerano altre. I cani che vengono dal freddo, come gli huskhj per esempio, non possono stare a lungo nei luoghi caldi, perche' rischiano di non ambientarsi e soffrire della temperatura. I cani piu' grassi sopportano bene il freddo, quelli piu' sottili e delicati meno. Per i gatti meglio evitare sbalzi di temperatura, soprattutto quelli che portano dal caldo al freddo. I gatti sono piu' fragili dei cani, hanno bisogno di cure maggiori e si ammalano piu' facilmente di malattie da raffreddamento. Importante e' poi il cibo. Se d'inverno l'alimentazione e' essenziale per la loro crescita e il loro sviluppo, in estate per gli animali cibarsi significa anche proteggersi dal caldo. Via libera allora a pasta poco condita, meglio se quella speciale per loro, riso o minestre non troppo calde e tanta tanta acqua.
Per gli animali ancor piu' che per l'uomo, bere diventa essenziale. L'acqua e, se si vuole andare per il sottile, sali minerali disciolti, deve diventare una delle cose piu' importanti. Tre pasti al giorno se si ha un cucciolo. Un pasto quotidiano diventa sufficiente nel caso di un adulto. Tanta acqua anche agli uccelli, ma questi sono piu' facili da accudire, perche' se si lascia loro cibo e liquidi a sufficienza possono andare avanti da soli anche per tutta l'estate. Noi possiamo arrivare a tenere animali anche fino a cinquanta esemplari - dice Bruno Pompieri, che ha una pensione a Magione -. Se ci arrivano piu' richieste siamo costretti a dire di no, perche' altrimenti non potremmo seguirli bene». Attenzione: ci sono alcuni animali, sopratutto i cani, che non tollerano di stare troppo a lungo lontani dal loro padrone, altrimenti rischiano di ammalarsi di nostalgia.

R. Sco.

Luglio 1999