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Domenica 1 Agosto 1999


IL CASO / Una donna di Lucca si era rivolta in Procura accusando il proprietario delle bestiole. E' intervenuta la Forestale

Tartarughe assolte dal pm: lecito il rumore dell'accoppiamento


LUCCA - Quando il magistrato si e' trovato davanti la querela inoltrata da un'anziana signora abitante alla Strada Statale Annunziata, frazione situata a pochi chilometri dalle mura cittadine, quasi non voleva credere ai propri occhi. Immerso e costretto a vivere tra mille fascicoli che si accavallano sul suo tavolo, così come su quelli dei colleghi della procura presso la pretura di via Galli Tassi, non si sarebbe mai immaginato che un giorno avrebbe avuto a che fare con delle tartarughe. Colpevoli, secondo quanto denunciava la donna, di fare troppo rumore nelle ore notturne impedendole di prendere sonno.

«Ma che razza di rumore potranno mai fare quelle povere bestiole?», deve aver pensato il sostituto procuratore. + presto detto: a non far dormire la querelante che si era rivolta all'avvocato, erano i colpi appassionati di carapece, cioe' della corazza delle tartarughe, durante l'accoppiamento.

Un rumore così fastidioso, secondo la descrizione della donna, da meritare l'apertura di un'inchiesta della magistratura. Oltre che, per il proprietario degli animali, un processo per disturbo della quiete pubblica e magari anche per atti osceni in luogo pubblico e maltrattamento delle piccole testuggini. Fino a non molto tempo fa ospiti immancabili di ogni giardino e oggi specie protetta e a rischio estinzione.

Il magistrato ha pensato bene di affidare la pratica agli uomini della forestale che hanno subito fatto visita al signore che vive in una villetta a due piani confinante con l'abitazione della sua tanto suscettibile vicina di casa. Gli agenti, al termine dell'indagine, hanno appurato che l'uomo possiede addirittura una ventina di tartarughe e che le tiene tutte in ottime condizioni per cui non e' stato nemmeno necessario chiedere l'intervento dell'ufficio veterinario dell'Usl. Letta la relazione degli investigatori, il magistrato non ha potuto fare altro che disporre l'archiviazione del caso, perche' il reato non sussiste e perche', e' facile immaginarlo, il fatto, cioe' l'accoppiamento delle tartarughe, non costituisce reato.

E ieri in Toscana doveva essere la giornata delle tartarughe. Dal momento che a Vicchio del Mugello - in provincia di Firenze - un gruppo di persone a passeggio in un prato si e' trovata a tu per tu con un esemplare di tartaruga «azzannatrice» di sette chili e duecento grammi. Originaria degli Usa e dotata di un potente rostro che puo' infliggere gravi ferite, l'animale in Italia viene venduto piccolissimo per ornamento da acquario. L'esemplare trovato a passeggio nel prato e' stato portato al Centro di scienze naturali di Galceti.

Aldo Grandi

Agosto 1999