Venerdi' 13 Agosto 1999
Valle di
Grave, torna il grifone
Il Comune di Scanno
ha concesso al ministero venti ettari
per istituire una riserva naturale dedicata all' «avvoltoio»
Il rapace si ciba solamente di carogne di animali e sara' un'attrattiva
turistica
Ilde Galante
SCANNO. Valle di Grave sta per trasformarsi nella «terra degli avvoltoi». Il
Comune ha appena concesso al ministero per le Politiche agricole (gestione ex
Azienda di Stato per le foreste demaniali) un'area di venti ettari nel
territorio di Frattura per una riserva naturale per il grifone. Lo splendido
rapace, scomparso da decenni dal'Appennino, trovera' un habitat favorevole per
riprodursi.
Il grifone (Gypus Fulvus) e' un avvoltoio di grandi dimensioni che puo' superare
anche i 10 chili di peso e sfoggiare un'apertura alare di oltre due metri e
mezzo. Quando vola, ha un aspetto caratteristico con il corpo e le ali che
formano una specie di grande rettangolo da cui spuntano appena testa e coda. A
differenza di altri rapaci, come l'aquila reale, che vive per lo piu' solitaria
o in coppia, il grifone e' un animale fortemente sociale e malgrado le grandi
dimensioni e l'aspetto maestoso, si nutre esclusivamente di animali morti.
Proprio per queste sue abitudini alimentari non arreca alcun danno agli
agricoltori e agli allevatori, anzi e' piuttosto utile in quanto elimina le
carcasse ostacolando il diffondersi di eventuali malattie. Attualmente e'
presente soprattutto in Spagna, Portogallo, Francia, ex Jugoslavia, Albania,
Russia, Turchia e in Italia, in particolare nella Sardegna nord-occidentale. Un
progetto analogo a questo che sta per essere avviato a Valle di Grave, e' gia'
stato realizzato dalla forestale di Castel di Sangro sul Monte Velino, con un
buon risultato. Ora proprio la necessita' di fornire un'altra colonia sulla
stessa catena montuosa ha fatto nascere la nuova riserva che ospitera' tre
voliere per l'acclimatazione. L'alimentazione iniziale sara' affidata agli
uomini del corpo forestale, che gia' esercitano un'attenta sorveglianza sul
territorio e mantengono punti di alimentazione anche per altri progetti. «Considerato
che l'area in concessione ricade esattamente nella zona agricola del Pna»,
commenta il vice sindaco, Massimiliano Lavillotti, «e dal momento che la
realizzazione di questa riserva coincide con le finalita' di sviluppo e
valorizzazione del territorio perseguite dall'amministrazione, abbiamo accolto
favorevolmente la richiesta del ministero».
Agosto
1999


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