martedi' 17 Agosto 1999

 

Alfedena. La macabra scoperta delle guardie del Pna durante una perlustrazione
Bracconieri, ucciso un altro camoscio

 

di SONIA PAGLIA
ALFEDENA - Il "cuneo della morte" di Alfedena e' ancora sotto il mirino dei bracconieri. Ieri, le guardie del Pna durante una perlustrazione nella zona, hanno scoperto tracce di sangue e peli di camoscio. Seguendo queste tracce si sono trovati di fronte un bellissimo esemplare di camoscio d’Abruzzo, braccato e ammazzato. La localita' citata e' situata a breve distanza dal Pianoro dei Campitelli, raggiungibile dal centro di Alfedena. Il posto e' di altissimo valore naturalistico. Il problema risulta essere la non chiusura al traffico, per cui facilita l’accesso ai bracconieri. La soluzione del problema, ha affermato il presidente del Pna Fulco Pratesi, sarebbe l’ampliamento del parco. Con questo progetto, la fauna e la flora saranno protetti. Il camoscio d’Abruzzo potra' così moltiplicarsi, occupando anche la catena delle Mainarde. A tale proposito, il presidente ha intenzione di sollecitare il Ministro dell’ambiente Edo Ronchi, la Regione e i comuni interessati al problema. Considerando che il Pna e' tra i parchi il primo in Europa ed il camoscio d’Abruzzo e' il fiore all’occhiello, i bracconieri sono un cancro da estirpare. Questi poco nobili accadimenti sono quella parte della societa' che non ha ancora una vera educazione e cultura dell’ambiente. All’inizio del secolo i camosci prossimi all’estinzione sono stati salvati grazie all’intuizione di poche persone e all’asprezza delle montagne. In 30 anni l’ente Pna ha portato a far si che lo splendido esemplare si quintuplicasse. Oggi i camosci che vivono in questa zona sono circa 700 di cui 50 ospitati a scopo riproduttivo in 5 diverse aree faunistiche. Ecco perche' i bracconieri sono una minaccia per la proliferazione nel parco.


Agosto 1999