Venerdi' 20  Agosto 1999

 

Catania / Nuova tecnologia allo studio per tenere lontani i mammiferi dalle reti dei pescatori
Dall'elettronica la salvezza dei delfini

Giuliano Rotondi

CATANIA – Arriva dalla Gran Bretagna la nuova tecnologia contro le performance dei cetacei. Presto i pescatori siciliani saranno dotati di sofisticate apparecchiature elettroniche in grado di allontanare dalle reti i simpatici mammiferi. Il progetto Adept (acoustic deterrent to eliminate Predation in Trammel-nets) partira' proprio da Catania dove si sono incontrati gli esperti della ricerca dell'universita' inglese di Loughborough con i colleghi francesi dell'Infremer e quelli italiani di Acquastudio. Oggetto del breafing la predazione opportunistica dei delfini sulle reti da pesca. Il programma prevede l'approfondimento degli studi sulla vita di cetacei e sul comportamento degli animali in prossimita' degli attrezzi da pesca per trovare possibili soluzioni, naturalmente incruente, su quello che sta diventando un vero e proprio fenomeno. Sia il monitoraggio che gli studi di settore sono stati approvati e finanziati dalla direzione generale della Pesca della Commissione europea e sara' messo a punto entro il dicembre del 2000. e' ormai noto che i delfini sono animali che passano gran parte del loro tempo sott'acqua e utilizzano diverse varieta' di suoni per comunicare e per orientarsi nell'ambiente marino. L'analisi dei suoni registrati in immersione (secondo parametri di frequenza, timbro e intensita') e' in grado di fornire maggiori quantita' di informazioni sul modus vivendi dei cetacei rispetto alle semplici osservazioni dalla superficie per altro influenzate dalle condizioni di luce e dagli eventi meteo. La combinazione di osservazioni visive e di screening acustico rappresentano il modo piu' efficace per ottenere una vasta gamma di notizie. In immersione i tecnici che collaborano al progetto raccoglieranno una serie di dati fisici tramite l'utilizzo di idrofoni ancorati alle boe di galleggiamento delle reti mentre il personale a bordo dei natanti d'appoggio ne rileveranno le caratteristiche. Un altro microfono subacqueo verra' installato in una postazione fissa a distanza di circa 50 metri dal molo di Levante del porto etneo allo scopo di ottenere una ricezione continua di dati utili al rilevamento. Mediante quest'ultimo idrofono infatti sara' possibile udire i suoni emessi dai delfini in un raggio approssimativo di 2 o 3 chilometri da riva. Il terminale audio sara' collegato alla centralina di elaborazione dati con un cavo schermato e fissato sul fondale. I ricercatori connetteranno un preamplificatore di bassa frequenza, collegato a un registratore digitale, e le relative cuffie in modo da ascoltare ogni minima variazione di rumore proveniente dalla «voce» dei delfini


Agosto 1999