Domenica 22 Agosto 1999
«Non bastano le multe a chi si macchia di
maltrattamenti».Ma non tutti vogliono una carta dei diritti
«Sì all’avvocato
degli animali»
Pro e contro l’esempio degli Stati Uniti
Dal banco del macello al banco dell’avvocato. In America
gli animali entrano in tribunale. E vengono difesi. Nascono studi legali
specializzati. E in Italia? Da tempo la Cassazione si occupa di violenze sugli
animali. Specializzata in materia e' la III sezione. Tra i suoi strumenti,
l’articolo 727 del codice penale che punisce il maltrattamento con pene
pecuniarie. Fino a 10 milioni di multa. Un’ammenda giudicata «irrisoria» dal
responsabile Giustizia dei Verdi, Gigi Saraceni. «Noi ci muoviamo con gli
strumenti legislativi che abbiamo a disposizione», spiega il consigliere di
Cassazione Antonio Morgigni. «Oltre al maltrattamento ci sono le norme sulla
caccia: entrambe consentono una giurisprudenza severa». L’orientamento della
Corte va in questa direzione. I casi piu' frequenti? «Gli abbandoni estivi e i
cacciatori che utilizzano come richiami vivi uccelli imbragati in gabbie troppo
piccole». Che non lasciano ai pennuti neanche la possibilita' di sbattere le
ali.
Traduzione: se negli States si grida vittoria perche' per la prima volta in 65
anni la fiera di tiro al piccione della Pennsylvania e' stata bloccata grazie a
una squadra di avvocati di Washington, la questione volatili scotta anche da
noi. Assieme a tante altre: galline costrette in trenta centimetri. Topi usati
come cavie da laboratorio. Cani abbandonati sulle strade. Animalisti che
chiedono il «tutore legale» per i visoni: un’idea del senatore verde Saro
Pettinato.
Provocatoria, d’accordo. Ma anche il Parlamento europeo comincia a muoversi
sul tema: ha approvato una piccola norma che vieta l’allevamento di galline in
stia. In Italia la difende il gruppo di Ear, Europe for Animal Rights.
«Un tribunale per i diritti degli animali? Mi troverebbe assolutamente
favorevole», dice lo storico cattolico Gabriele De Rosa, che fino a qualche
anno fa viveva con sette cani in casa. In attesa di questo Foro, il Senato ha
discusso a giugno un disegno di legge promosso da Wwf e Lav e sostenuto da 150
parlamentari di tutte le forze politiche. Obiettivo: sancire il divieto a
utilizzare animali in esibizioni e spettacoli circensi. Insomma: le formiche nel
loro piccolo si stanno «incavolando» anche da noi.
INTERVISTE A CURA DI
Francesca Paci e Jacopo Iacoboni
Agosto
1999


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