Martedì 28 Settembre 1999
Compagni innocui se
sono ben curati
Isabella Lattes Coifmann
E’ capitato a una mia vicina. E’ disperata. Suo figlio, un ragazzone di
vent’anni, che sembrerebbe la personificazione della buona salute, si trascina
dietro da settimane una febbre ostinata che non vuole andarsene. E per di piu'
gli si sono gonfiate in maniera anormale le ghiandole linfatiche inguinali. Il
medico curante brancola nel buio. Gli somministra medicinali di vario genere, ma
senza risultati aprezzabili. Finche' un bel giorno viene consultato uno
specialista, il quale, per prima cosa, domanda a bruciapelo al ragazzo: «Tu hai
un gatto?» E come se ce l’ha. E’ un patito dei gatti, lui. Se lo tiene
sempre in grembo il suo magnifico persiano anche quando studia per prepararsi
agli esami. Ebbene, gli spiega il professore, quella strana malattia e' proprio
un regalo involontario del bellissimo felino.
L’ha graffiato nella parte alta della coscia, in uno di quegli episodi di
aggressivita' amorosa così frequenti nel rapporto gatto-uomo. Un graffietto da
nulla a cui il ragazzo non aveva dato eccessiva importanza. E invece, ecco le
impreviste conseguenze. Una «linfoadenite da graffio», fortunatamente molto
rara. Nemmeno a farlo apposta, proprio nello stesso periodo, succede un fatto
insolito in una famiglia di amici. Un’invasione di pulci. Quando me lo dicono,
casco dalle nuvole. Pulci? Ma ormai questi piccoli vampiri a sei zampe sono
stati sgominati definitivamente. Con l’igiene soprattutto. Com’e' possibile
che siano resuscitati in grande stile? E la risposta, questa volta, ce la da' un
veterinario. Sono le pulci dei gatti, trasferitesi sull’uomo per
l’occasione.
Bisogna dire a questo punto che esistono parecchie specie di pulci. Ciascuna ha
il suo ospite preferito. Oltre alla pulce dell’uomo, la Pulex irritans, c’e'
la pulce del cane, la pulce del gatto, la pulce del ratto, la pulce dei
pipistrelli, la pulce delle rondini e così via. Sempre comunque un animale a
sangue caldo, perche' evidentemente il sangue freddo non piace a queste
raffinate buongustaie. Quando pero' le pulci degli animali non hanno un numero
sufficiente di ospiti da cui succhiare il sangue, si trasferiscono sull’uomo.
Ed e' quello che e' avvenuto per l’appunto nella casa degli amici in
questione, che ospitavano prima un paio di gatti, ceduti poi ad altri familiari.
Ho citato questi due episodi perche' ne sono stata testimone oculare. Ma non
bisogna creare allarmismi inutili. Soprattutto per i bambini, il rapporto fisico
col cane o col gatto e' importante. Il bambino sente il bisogno di abbracciare
il suo amico, di coccolarlo, di accarezzarlo, di lasciarsi leccare sul viso.
Quella calda leccata e' per lui una gratificazione senza pari. Ma la prudenza
non e' mai troppa. Forse e' meglio non essere troppo espansivi nelle effusioni
d’amore. Forse e' meglio non baciarli. A meno che il cane o il gatto non siano
in ottime condizioni igieniche. Se sono vaccinati e seguiti periodicamente da un
veterinario, non c’e' nulla da temere. Ben curati, i nostri amici sono
assolutamente innocui.
Settembre
1999


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