Venerd́ 1 Ottobre 1999

L'Italia e gli animali piu' li mangia piu' li ama

  Dossier Lav. Undici miliardi di bestie finiscono ogni anno sulle nostre tavole, ma c'e' il boom di vegetariani e pet-therapy



di ANTONIO CIANCIULLO 

ROMA - Aumentano i vegetariani, un italiano su due sceglie di dividere la sua casa con un animale, cresce l'uso della pet therapy, il lavoro dei macelli diminuisce leggermente. Ma d'altra parte il nostro tran tran domestico porta ogni anno all'uccisione di quasi un miliardo di animali di terra e di dieci miliardi di animali d'acqua.
Questa la fotografia del rapporto tra esseri umani e altre specie scattata dalla Lav (Lega antivivisezione) e riportata su un dossier reso noto ieri, alla vigilia della marcia per i diritti degli animali che si terra' domani a Roma.
Sfogliando le pagine della ricerca emerge un'Italia a due facce. Da una parte cresce una nuova sensibilita'. Dall'altra aumentano consumi fino a ieri inesistenti (25 mila quintali di lumache all'anno, 1.500 allevamenti di struzzi) e sopravvivono pratiche medioevali.
Le piu' contestate sono le sagre di paese in cui l'oggetto del divertimento e' la sofferenza di un animale. Ecco alcuni esempi tra i tanti citati. A San Rocco di Raccavivara (Campobasso) ad agosto si tiene la festa del gallo: un gruppo di persone bendate deve colpire con una mazza la testa di un gallo seminterrato. A Pontenure (Piacenza) per sfatare il detto popolare invece viene fatto volare un asino dal campanile. A Calvello (Potenza) polli e conigli appesi a una corda vengono sgozzati con la falce da un ragazzo bendato. Dal Duemila invece verra' invece abolita la festa del grillo a Firenze.
In compenso cresce il business delle battaglie clandestine tra cani e tra galli: un mercato, in buona parte in mano all'ecomafia, che fattura duemila miliardi l'anno (altri mille miliardi vengono ricavati dal traffico di animali esotici). Almeno 5 mila cani muoiono ogni anno in questi ring improvvisati.
"Le cifre che abbiamo indicato mostrano come il problema sia ancora drammatico", afferma Adolfo Sansolini, consigliere della Lav. "Ma le cose stanno cambiando. E lo provano la direttiva europea che prevede l'abolizione delle gabbie per le galline ovaiole, la nuova attenzione da parte del mondo politico fino a ieri distratto, e soprattutto il fatto che la gente comincia a reagire quando vede maltrattare un animale".
A confermare la nuova linea di tendenza c'e' l'affermarsi di un rapporto di convivenza con le altre specie. Il numero dei vegetariani, forse anche grazie alla mucca pazza e al pollo alla diossina, e' aumentato del 50 per cento in pochi anni. Si calcola che una famiglia su due ha un cane o un gatto in casa. E migliaia di pazienti ricorrono all'uso terapeutico di animali.
La pet therapy, nata nel 1961 negli Stati Uniti, e' diventata in poco tempo una pratica abbastanza diffusa. Mentre in molte carceri degli States si riaprono i bracci della morte, c'e' chi sperimenta terapie dolci per il recupero dei detenuti rinchiusi nei manicomi criminali: a Jessup, un piccolo centro del Maryland a 50 chilometri da Washington, pluriomicidi affetti da turbe schizoidi hanno ritrovato la tranquillita' accarezzando un cane o prendendo in braccio un gatto. E ora questa tecnica e' sbarcata anche in Italia.


Ottobre 1999