Domenica 3 Ottobre 1999

Roma, alla manifestazione promossa da 100 associazioni anche la solidarieta' del presidente Ciampi

Trentamila in marcia con cani e gatti: «Piu' diritti agli animali»


ROMA - Qualcuno si e' ricordato anche di lui, povero gallo forcello di Lecco. «Ne sono rimasti trenta in tutta la Lombardia» spiega Matteo, 25 anni, milanese, fisioterapista, che in difesa del pennuto marcia con cartello e coda piumata. Ma il corteo di umani e quattrozampe - promosso dalla Lav (Lega antivivisezione), dalla Ear (Europe for animal rights) e altre 100 associazioni animaliste - che ieri pomeriggio ha attraversato la capitale ha marciato per i diritti di tutte le bestiole abbandonate, maltrattate e uccise. Dalle galline ovaiole costrette in gabbie anguste, ai visoni scuoiati, alle foche prese a randellate, ai topolini da laboratorio, ai conigli sfregiati per testare i cosmetici, ai gatti abbandonati, ai cani costretti a sanguinosi combattimenti: 796 milioni animali sono stati ammazzati solo in Italia, dati Lav, tra caccia, pellicce, macellazione e vivisezione. Alla marcia degli animali, a cui anche il presidente della Repubblica Ciampi ha partecipato idealmente con un messaggio («Una societa' civile e progredita deve fondare la sua crescita su un armonioso rapporto tra uomo e ambiente») hanno sfilato in trentamila, con delegazioni da Slovacchia, Austria (per l'abolizione del combattimento tra montoni in Tirolo), Inghilterra, Germania, Svezia, Finlandia. Tra San Bernardo, lupacchiotti, bastardini e qualche raro micio al guinzaglio o in gabbietta. E poi Licia Colo' e Gianni Ippoliti.

G. Ca.

 


Ottobre 1999