Lunedi' 18 Ottobre 1999


E il Chiascio si ripopola di fauna e flora acquatica

 

di ADRIANO CIOCI
BASTIA UMBRA - Gia' da qualche anno la presenza di alcuni esemplari di animali, nel tratto del fiume Chiascio posto nell’immediata periferia cittadina, sta creando interessi ed aspettative. Il lavoro assiduo e l’amore per la natura da parte di alcuni abitanti, tra cui Astorre Fanini, unito ad un graduale miglioramento dell’ambiente acquatico, hanno permesso la presenza di specie che si credevano ormai lontane.
I primi ad essere tornati sono stati i germani reali, ormai organizzati in una vera e propria colonia, seguiti dalle nutrie, i cosiddetti castorini, che nonostante non siano nel loro habitat (sono originari dl Sud America) si sono discretamente sviluppati. Accanto a queste presenze, ormai stabili, vanno rilevati alcuni avvistamenti, come quello del "Piro piro piccolo", uccello a zampe lunghe, notato dalla naturalista Silvia Rapicetta due anni fa. Ma sono frequenti anche gli incontri con l’airone cinerino e la folaga (anatride), stabile soprattutto nell’oasi di Colfiorito.
Anche le piante acquatiche sono fonte di curisosita'. Una scoperta ritenuta interessantissima dalla stessa Rapicetta e' quella relativa a due esemplari di Carex Etala (ciberacee): «Si tratta di piante cosidette relitte, che vivono in condizioni di acqua particolarmente pulita, Bastia rappresenta per esse il terzo sito in Umbria». Notizia di non poco conto per una cittadina che aveva dimenticato l’importanza del proprio corso d’acqua. Il rovescio della medaglia e' invece rappresentato dalla foltissima presenza, nel tratto dal ponte di Santa Lucia a Costano, della Robinia Pseudo Acacia, una specie nordamericana introdotta per trattenere gli argini, che ora rischia di stravolgere la vegetazione originale.


Ottobre 1999