Sabato 23 Ottobre 1999

 

Castelnovo Monti. L'assessore provinciale Silvetti: «I vigili stanno compiendo accertamenti»
Inchiesta sui bocconi avvelenati
L'Enpa chiede ai cacciatori di smascherare i responsabili




CASTELNOVO MONTI. Sono sempre piu' numerosi i bocconi avvelenati che uccidono animali domestici e selvatici in collina e montagna. Stella Borghi, presidente dell'Enpa (ente protezione animali) e degli «Amici della terra», chiede ai cacciatori di collaborare al fine di scoprirne i responsabili, e alla Provincia di adottare «provvedimenti fermamente dissuasivi, per stoppare queste barbare pratiche».
Ferruccio Silvetti, assessore provinciale alla caccia e pesca, afferma che «i vigili provinciali sono stati incaricati di effettuare accertamenti» per «individuare gli autori e denunciarli all'autorita' giudiziaria», ma esclude «eventuali provvedimenti dissuasivi, come ad esempio quelli restrittivi dell'esercizio venatorio», perche' «se possono essere ipotizzati in altre circostanze e periodi dell'anno, in questo caso potrebbero addirittura dimostrarsi controproducenti, se, come sembra, l'intento dei responsabili degli episodi di avvelenamento e' proprio quello di contrastare l'attivita' dei cacciatori».
Stella Borghi afferma che sempre piu' spesso i cittadini telefonano all'Enpa e agli «Amici della terra» per manifestare «sdegno per la disseminazione di bocconi avvelenati, lacci d'acciaio e tagliole che provocano mutilazioni, sofferenza e morte agli animali. I bersagli delle telefonate sono essenzialmente due: cacciatori ed enti locali. I cacciatori: abbiamo costantemente ricordato al mondo venatorio che, per l'opinione pubblica, il discredito conseguente a certi atti ricade su tutti i cacciatori, anche su quelli che rispettano la normativa. Pertanto e' anche loro interesse smascherare o aiutare a identificare i colpevoli. Non e' credibile che nessuno sappia; certi silenzi si chiamano pure connivenza e omerta'. La Provincia: le critiche sono pesantissime perche' l'istituzione appare indifferente, sorda, cieca e muta».
Secondo Stella Borghi, la Provincia «da anni non prende iniziative e non sembra rendersi conto che la sua passivita' e' vista come sostanziale accettazione. Negli ultini giorni perfino dal mondo venatorio ci sono arrivate telefonate di riservate e personali prese di distanza».
Per Ferruccio Silvetti, si tratta di «azioni barbare: la Provincia - afferma l'assessore provinciale - lungi dal restare passiva, si impegna a continuare le indagini gia' intraprese, riservandosi comunque di adottare i provvedimenti preventivi piu' efficaci, in rapporto alle peculiarita' e alla conoscenza delle cause determinanti i singoli casi».

 

Ottobre 1999