Venerdi' 26 Novembre 1999
E’ meglio che i
cetacei restino nascosti in fondo al mare
Adesso attenti ai predatori
Nico Orengo
DA oggi, forse, le balene e i delfini, i capodogli e le astenella,
potranno dormire sonni piu' tranquilli, qui nel Mediterraneo. E’stato
finalmente firmato,tra i ministri italiani, francesi e monegaschi, l’accordo
per la fondazione del «Santuario delle Balene». Ci son voluti dieci anni per
trovare quell’intesa che potesse offrire uno spazio di sicurezza e crescita
per questi grandi mammiferi d’acqua. Ora, fra Liguria, Toscana, Sardegna,
Principato di Monaco e Provenza ci sara' un «giardino» marino di oltre
novantaseimila chilometri quadrati, dove questi, ancora misteriosi, cetacei
potranno venire protetti. O almeno non troppo disturbati, sì perche' spetta ora
all’Unione Europea prendere provvedimenti su eventuali rotte navali da
spostare, come proibizioni ad un certo tipo di pesca con reti di profondita'.
Da quando hanno attraversato lo stretto di Gibilterra,centinaia di secoli fa, le
balene si sono ormai ambientate bene nel Mediterraneo e oggi sono almeno
quattromila quelle censite. Ma con l’incrementarsi del traffico marino,
mercantile e da diporto, anno dopo anno la loro presenza in superficie e' andata
facendosi piu' rara. Una decina d’anni fa, partendo da punta Monaco, a pesca e
puntando al largo, in direzione della Corsica, non era impossibile incrociare
qualche balenottero. Ora bisogna affidarsi agli esperti che conoscono le
stagioni degli amori, i punti d’incontro.
Ma anche per loro gli avvistamenti si sono fatti piu' difficili. Le balene,
troppo disturbate dall’inquinamento del mare e da quello sonoro, hanno cercato
la profondita'. Ed e' scendendo oltre i mille metri, oltre quella linea di
confine dove il rumore delle eliche non arriva che improvvisamente si fa sentire
il canto della balena, quella voce capace di arrivare, in orizzontale, a
migliaia di chilometri per suggerire supremazia di gruppo e di territorio o
semplicemente per tener unito il branco famigliare. Con la firma del Ministro
Ronchi, l’Italia, insieme alla, Francia compie un gesto importante nella
salvaguardia di una specie decimata dalla caccia, e alla quale paesi come
Giappone e Norvegia, Islanda e Russia ancora non han posto fine. Dicono gli
esperti che non bisogna aspettarsi che da domani, sporgendosi dalla via Aurelia,
fra Loano e Varigotti, uno potra' vedere un balletto di balene, ma che con gli
anni, se il mare si dimostrera' meno trafficato, piu' tranquillo, vinta la
diffidenza i grandi cetacei potrebbero apparire con piu' frequenza. E’
importante,intanto, quella zona di tranquillita' perche' potra' richiamare altri
individui della specie e favorire la riproduzione. Molto importante lo e' per i
delfini che, piu' incauti delle balene, solcano la superficie e vengono cacciati
di frodo o soccombono dietro le navi e i natanti, nelle reti delle spadare. Un
Mediterraneo solcato dalle balene, come in un melvilliano oceano casalingo, e'
un sogno da crederci, ma da proteggere con il silenzio. Meglio che le balene
continuino a nascondersi nelle profondita' marine, al riparo. Perche', come
diceva Melville, dove ci sono balene arrivano i balenieri. E certo la parola «Santuario»,
anche oggi forse non basterebbe a scoraggiarli.
Novembre 1999


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