Martedi' 5 Ottobre 1999

 

Conero, il Wwf polemizza
«Doppiette e mattoni nel futuro del parco»

 

ANCONA — Sono «inquietanti», per il Wwf delle Marche, i primi segnali che arrivano dai nuovi amministratori del Parco del Conero, i cui programmi sarebbero la «revisione del piano del Parco approvato da pochi mesi per consentire nuove speculazioni edilizie nell'area protetta», e la riduzione dei confini del parco per riportarvi le doppiette. In questo quadro Mariano Guzzini, rieletto ai vertici, rischia di essere «un presidente in ostaggio degli stessi accordi politici che hanno determinato il rinnovo della sua nomina», osserva l'associazione ambientalista paventando una «lottizzazione del mattone» dopo quella «delle poltrone».
Le intenzioni, ad avviso del Wwf, sono «chiare e dichiarate: sabato 2 ottobre il coordinatore provinciale di Fi, David Favia, ha voluto ricordare alla stampa i termini dell'accordo politico per la nomina della presidenza Guzzini (revisione del piano per eliminare i vincoli di tutela dal monte Conero)», e il 27 settembre il sindaco di Sirolo, Giuseppe Misiti, ha trasmesso al presidente del consorzio Parco del Conero, ai sindaci di Camerano e Numana e ai presidenti delle associazioni venatorie un documento sulla regolamentazione della caccia nel parco. Il neo amministratore del Parco «chiede senza indugiare la sua riperimetrazione e l'individuazione dell'area contigua per riservare la caccia ai soli cacciatori residenti nei Comuni dell'area protetta».
Il Wwf considera «scandalosa» la proposta di Misiti, e annuncia che si oppora' «con ogni mezzo» all'ipotesi di riduzione dei confini attuali dell'area protetta. «Ben venga invece - ribadisce il Wwf - l'area contigua al Parco con la caccia riservata ai residenti, una proposta degli stessi ambientalisti fino ad oggi ignorata dalla Regione. Il pericolo della trasformazione del Parco del Conero in un parco bazar o in parco di carta buono da esibire solo nei depliant per la promozione turistica, ma con la natura sacrificata in nome dei debiti elettorali verso le lobby del mattone e della doppietta, e' oggi evidente».

 


Ottobre 1999