Giovedi' 7 Ottobre 1999

Molti cacciatori non in regola: la Forestale ha sequestrato fucili, cani e radio per decine di milioni
Pochi cinghiali, molte multe
Polemiche tra squadre e singoli, solo 8 capi abbattuti

 

di GIANCARLO MARTINI
Apertura della caccia al cinghiale connotata da pochi capi abbattuti ma all’insegna dei sequestri, multe e verbali. Contro un imponente schieramento di squadre (sono 151 quelle autorizzate dall’Amministrazione provinciale) sono stati abbattuti solamente otto cinghiali. Nella rete dei Forestali - coordinati dal comandante provinciale colonnello Antonio Giusti - sono finiti una dozzina di cacciatori non in regola. Le guardie hanno sequestrato una sofisticatissima carabina munita di puntatore laser per la caccia notturna con cannocchiale e cartucce, due apparati ricetrasmittenti a lunga gittata e un cane che vagava in zona vietata.
Proseguendo nel servizio gli agenti diretti dagli ispettori Ferdinando Pasquali, Gabriele Cavallari e Maurizio Alisciani hanno quindi somministrato un’altra decina di multe e verbali per infrazioni diverse da un minimo di 200 mila a un massimo che supera i due milioni di lire. Fra tutti la peggio e' toccata a M.F. (45 anni, di Orvinio) che i baschi verdi hanno sorpreso mentre esercitava l’attivita' venatoria all’aperto ma servendosi della carabina munita di un caricatore da quattro colpi anziche' tre. L’uomo, che e' stato anche denunciato all’autorita' giudiziaria di Rieti, oltre a pagare una salatissima ammenda per riavere la propria arma dovra' effettuare un’oblazione pari a 1.084.000 lire.
Malissimo e' pure andata a F.F. (54 anni, di di Corese Terra) e a E. di G. (60 anni, di Scandriglia) che rispettivamente fanno parte di squadre di Ponticelli e Scandriglia: questi ultimi sono stati sorpresi ad armeggiare sui tasti di apparati ricetrasmittenti non ammessi e al controllo sono risultati privi dei prescritti patentini; gli apparecchi sono stati sequestrati loro dovranno pagare multe di 2.250.000 lire cadauno.
Sul fronte della polemiche c’e' invece da registrare che le squadre organizzare per la caccia al cinghiale hanno obiettato che se in carniere sono finiti pochi capi la colpa e' da attribuire alla compresenza sul territorio dei cacciatori singoli che sparando al volo spaventano anche l’altra selvaggina.


Ottobre 1999