Lunedi' 11 Ottobre 1999
«No alla
caccia lunga»
Gli
ambientalisti attaccano i politici che vorrebbero le doppiette a febbraio
CAGLIARI. I sardi credono che i grandi problemi della nostra isola siano la
disoccupazione e il tessuto economici rachitico, la continuita' territoriale, il
clientelismo elettorale, l'assistenzialismo. Poveri imbecilli: il grande
problema per cui si sono mobilitati e devono nuovamente mobilitarsi deputati e
consiglieri regionali e' il prolungamento della caccia a febbraio. A sostenerlo
ironicamente in una nota sono il Gruppo di intervento giuridico e gli Amici
della Terra. Le due associazioni ecologiste attaccano duramente le iniziative
dei parlamentari, che vorrebbero modificare una legge nazionale pur di garantire
terreno libero alle doppiette nel mese di febbraio. Un mese che le norme
comunitarie 'chiudono' alla caccia per proteggere la fauna nel periodo della
riproduzione, della migrazione e dell'acclimatamento. Per evitare che le
popolazioni faunistiche vengano decimate: «In qualsiasi paese civile - scrivono
le due associazioni - le rivendicazioni corporative di questi parlamentari ai
danni di un patrimonio collettivo verrebbero bollate da un coro di pernacchie.
In Sardegna no, anzi». In Sardegna si tifa per allargare la stagione,
nonostante il divieto sia stato stabilito da una norma penale, da una successiva
sentenza della Corte Costituzionale e dalla Corte di Giustizia Europea. Gli
ambientalisti ricordano fra l'altro che la Commissione Europea ha aperto una
procedura di infrazione contro il calendario venatorio sardo che prevedeva il
prolungamento della caccia a febbraio del 1998, in base al quale e' in corso un
procedimento penale alla procura cagliaritana. Ma nonostante questo c'e' ancora
chi prova a scavalcare la legge per tutelare gli interessi dei cacciatori. Che
dovrebbero - secondo gli ambientalisti - muoversi perche' vengano approvati i
piani faunistico-venatori provinciali
Ottobre
1999


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