Panorama
Giovedì 10 luglio 1997
CANI E GATTI
Quel lupo che morse l'Agnelli

Il lupoide ha morso l'Agnelli. Cosa abbia fatto l'Avvocato al suo Akita per meritarsi tanto non e' dato sapere. Deve esser stato un gesto avventato. L'akita, il cane dei samurai, "tesoro naturale dello Stato", nutre una venerazione per il padrone. Pe difenderlo e' disposto a sacrificare la vita. Un akita e' stato portato in tribunale nel processo di O.J.Simpson: l'assassino non poteva che essere uno di famiglia. Durante l'assalto alla moglie del campione il suo cane non aveva fatto una piega. In una piazza a Shubuya in Giappone c'e' una statua di Aki, cane che nori' alla stazione dove per nove anni si era recato ad aspettare il padrone.
Alto 67 cm. al garrese, peso ideale sui 45 chili, l'akita abbaia raramente, non ama le smancerie e guarda con diffidenza gli estranei. Caratterialmente indolente, sonnecchia tutto il giorno accanto al padrone. Ecco perche' e' difficile addestrare un akita alla difesa personale con il metodo adatto al dobermann o al pastore tedesco. Chiedergli di ripetere un esercizio e' una forma di coercizione che l'akita non ama. I samurai avevano stilato un linguaggio particolare per "parlare" con i loro cani. Agile come un gatto, velocissimo, l'akita e' impiegato nella caccia a orsi e cinghiali, in guerra e nei combattimenti tra cani. Incroci oculati hanno addolcito il carattere, ma i maschi mostrano ancora scarsa propensione a convivere con i loro simili. Pulitissimo, privo di odore, l'akita si adatta a vivere in poco spazio, consuma pasti frugali e adora i bambini. Nelle varieta' sesamo, bianco e tigrato e' allevato anche in Italia. Il numero di iscrizioni all'Ente nazionale della cinofilia e' di 300 all'anno.


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