Il Giornale
Martedi' 2 settembre 1997
Il primo cane
in affido

Il Pm sequestra Shiba:
maltrattamenti gravi
Giorgio Galvani

TERNI- Sequestro di cane con tanto di affidamento momentaneo. "Basta con le angherie e i maltrattamenti, maglio il canile". Shiba, una splendida femmina di 10 mesi di razza Siberian Husky, e' con ogni probabilita' il primo cane a essere stato posto sotto sequestro dal magistrato in quanto ritenuta "cosa pertinente al reato". Sul banco degli imputati i proprietari che secondo l'accusa formulata dal Pm di Terni avrebbero abbandonato Shiba a un destino crudele: senza acqua ne' cibo in mezzo agli escrementi. Il magistrato e' intervenuto dopo una denuncia presentata da alcune guardie zoofile dell'Ente nazionale proteazione animali, allertate dalla presenza di un cane abbandonato lungop gli argini del fiume Nera a Terni. L'animale, ormai stremato dagli stenti e le angherie subite, ha avuto ancora la forza di abbaiare, consentendo ai suoi soccorritori di intervenire sul posto. "Una scena straziante - racconta Franco Malatesta, una delle tre guardie zoofile protagoniste del salvataggio - resa ancora piu' toccante quando abbiamo scoperto che si trattava di Shiba, gia' nota purtroppo perche' protagonista di gravi maltrattamenti".
L'animale, da tempo sotto osservaziopne, era sistematicamente tenuto su un balcone senza possibilita' di movimento e addirittura legato e semiasfissiato dalle protezioni di plastica di un cantiere edile. Un susseguirsi di angherie e maltrattamenti, che fortunatamente il magistrato ha per il momento interrotto in attesa che l'iter giudiziario faccia il suo corso.
Ora Shiba si trova nel canile della Lega antivivisezione italiana di Terni, in compagnia di altri "colleghi" incappati nella medesima sorte. Tante storie di solitudine e di abbandono, frutto di una crudelta' umana che soprattutto nel periodo estivo si esalta senza pieta'.
Nel frattempo i proprietari dell'animale si sono presentati per riavere indietro la bestiola, appellandosi alla clemenza del magistrato. Per Shiba, che rimane nel canile sotto lo sguardo vigile di un veterinario, si potrebbe giungere addirittura alla "confisca", una strada che porta gradualmente all'adottabilita'.
"Un provvedimento importante quello emesso dal giudice - precisa con soddisfazione Franco Malatesta - che potrebbe aprire un varco anche per altri casi analoghi, troppo spesso coperti dall'omerta' e dalla mancanza di interventi adeguati". La riscossa degli animali e' iniziata. La triste storia di Shiba servira' a tenere alta l'attenzione dell'opinione pubblica su maltrattamenti, sevizie e stragi di cani che quotidianamente ogni parte d'Italia registra. Un canile per proprietario e' forse la speranza di un futuro senza guaiti e sofferenze...


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