La Repubblica
Martedi' 30 settembre 1997
Caccia ai randagi
C'e' un'Italia a due velocita' anche in una zona di frontiera molto importante e
delicata: il rapporto con gli animali. Oggi a Palermo un consigliere provinciale, che per
la cronaca e' stato eletto nelle liste dei popolari, proporra' un sistema originale di
lotta al randagismo: una taglia su cani e gatti. In pratica chiunque portera' la testa di
un cane o di un gatto, come testimonianza del proprio impegno "civile",
ricevera' un premio di 50mila lire.
La notizia mette in luce l'altra faccia di un Paese che pure ha fatto passi avanti
importanti in direzione di una migliore convivenza tra le specie. Nel 1991 e' stata votata
la legge che punisce l'abbandono degli animali (anche se Sicilia e Sardegna non hanno mai
varato le norme di attuazione) e nel '93 e' stato modificato l'articolo 727 del codice
penale che punisce il maltrattamento degli animali in giochi e spettacoli. Quest'ultima
norma e' particolarmente importante perche' segna un salto concettuale importante. Mentre
fino al '93 la tortura di un animale poteva essere vietata solo per tutelare la
sensibilita' di un essere umano, dal '93 in poi si tutela l'animale come essere vivente.
Questa norma pero' non e' bastata a impedire proposte come quella di Palermo e iniziative
come la "corsa delle nane" (in provincia di Arezzo): una corsa delle oche
trascinate su carretti che l'hanno scorso ha provocato la condanna dell'organizzatore per
maltrattamenti.
Un test importante per capire quale delle due Italia prevarra' sara' dunque la prima
manifestazione nazionale per i diritti degli animali indetta pe ril 4 ottobre a Roma dalla
Lav (Lega antivivisezione), la principale organizzazione animalista.
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