Mercoledi' 10 febbraio 1999

Cagnetti costretti a fare i “cannibali”:
padrone denunciate

ROMA _ Dieci cagnetti girano intorno alla carcassa di un compagno - un piccolo volpino morto da almeno due giorni, di cui restano solo la testa e le zampe posteriori: e' il loro pasto del giorno. Senza acqua ne' cibo, sono chiusi in un recinto interno ad un'abitazione di via Alberto La Rocca, a Selva Nera. «Non mangiano da almeno tre settimane - spiegano Rita e Franca, due animaliste volontarie del quartiere Aurelio - e alcuni sono anche molto malati».
Sono le tre del pomeriggio e Rita e Franca, aiutate dalle figlie, sfamano e dissetano i piccoli randagi, lanciando loro il cibo oltre le sbarre di ferro, nel giardino pieno di immondizia e rifiuti di ogni genere. Solo alle 17.30 arrivano le padrone di casa: R. D., 38 anni, e C. D. 47. Ad attenderle una volante della polizia - pronta a scortarle fino al commissariato di Primavalle, dove le attende una denuncia per maltrattamento e abbandono di animali - e il furgone del servizio veterinario, chiamato d'urgenza da Monica Cirinna', responsabile dell'Ufficio diritti degli animali del Comune. «Nostra madre e' in ospedale e sta malissimo - si giustificano le due signore - e noi non abbiamo neppure i soldi per mangiare: siamo disoccupate. Questi cani sono tutto per la mamma».
O.Cic.


febbraio 1999