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Domenica 14 febbraio 1999

Roseto, per ora e' stato raccolto da due ragazzi ma nessun ente puo' prenderlo in custodia
Pitbull da combattimento in liberta'
L'animale pieno di cicatrici vagava da solo
E' un nuovo segno di lotte clandestine tra cani

Federico Centola

ROSETO (TE) - Si torna a parlare di scommesse clandestine sulla lotta tra cani a Roseto. Questa volta, pero', c'e' un elemento in piu' a supportare tale ipotesi: un pitbull scampato proprio a uno dei terrificanti combattimenti. Non puo' avere altra spiegazione, infatti, il ritrovamento di un esemplare di questa particolare razza di cani utilizzato per la lotta con i propri simili. Il povero animale vagava libero per le strade della citta', con il corpo completamente ricoperto da cicatrici provocate da morsi di altri cani. «In un primo momento non mi ero accorto che si trattasse di un pitbull», racconta Alessio Carpegna, il giovane che ha trovato l'animale, «poi una delle ragazze che era con me mi ha fatto notare che quel cane somigliava al mio Alex». Il ragazzo e' infatti proprietario di un cucciolo di pitbull, pertanto conosce le caratteristiche della razza. «Il cane mi ha seguito fin sotto casa nonostante avessi cercato di mandarlo via», continua Carpegna, «quindi mi e' venuto il dubbio che potesse trattarsi di un cane abbandonato dal padrone».
«Per questo motivo», aggiunge, «ho chiamato un mio amico anche lui proprietario di pitbull». «Per prima cosa abbiamo cercato di mettere il guinzaglio al cane,» racconta Andrea Di Giuseppe l'amico esperto di pitbull, «un'operazione che si e' rivelata piu' difficile del previsto. Ma in quella fase mi sono accorto delle cicatrici che quel cane aveva sul petto: dei grandi squarci ricuciti alla meglio».
I due ragazzi hanno quindi deciso di portare il cane in un luogo sicuro prima di avvertire le autorita'. «Mentre ci avviavamo nella zona dove potevamo lasciarlo senza pericolo», raccontano, «siamo passati vicino un cancello dove c'era un altro cane. A questo punto il pitbull ha iniziato a trasformarsi, nel senso che voleva attaccare l'altro animale». Un segno che potrebbe rivelare che si tratta di un animale utilizzato per combattimenti clandestini. Ma il fatto piu' inquietante e' che un pitbull in quelle condizioni e, soprattutto, avvezzo all'aggressione si aggirasse libero per le strade della citta'. Cosa sarebbe successo se avesse attacato qualcuno o qualche altro cane? Di chi sarebbe stata la responsabilita'? «Anche per questo», concludono i ragazzi, «abbiamo deciso di rinchiuderlo in un luogo sicuro, ma non possiamo certo tenerlo in eterno». Ma sembra che nessuno, tra le autorita' interpellate, abbia la competenza per prendere in custodia il pitbull.


febbraio 1999