
Domenica 21 marzo 1999
RANDAGISMO
«Spariscono troppi cani»
Ruggeri accusa, Imperiale risponde:
soppressioni legali
r.s.
L'AQUILA _ Caccia al randagio scomparso: e'
diventata un "caso" la sparizione di numerosi cani randagi, denuciata da
cittadini, associazioni animaliste e ora anche dai consiglieri di opposizione del comune
dell'Aquila. I randagi, loro malgrado, continuano a fare cronaca, ogni giorno: per vere o
presunte aggressioni, o perché non si riesce, ormai da anni, a debellare un fenomeno,
quello del randagismo, che preoccupa popolazione e istituzioni. Adesso c'e' il sospetto
sempre piu' diffuso che «qualcuno» abbia pensato di risolvere il problema «alla
radice», eliminando fisicamente i cani in circolazione. Un sospetto che ha spinto
l'opposizione a chiedere, in una interrogazione al sindaco, se l'amministrazione possiede
dati certi sull'attuale presenza di cani randagi in citta', perché si e' registrata una
loro drastica diminuzione, e qual e' il numero dei cani ricoverati nei canili municipali.
Ma nell'interrrogazione si chiede anche se «la giunta ha assunto iniziative in ordine
alla cattura o all'abbattimento di randagi, delegandone altri o direttamente, in
violazione delle disposizioni di legge vigenti». Che molti cani siano scomparsi lo
ammette la stessa amministrazione: «Mancano le prove», dice il consigliere Corrado
Ruggeri, delegato in materia, «ma il dubbio che i cani scomparsi siano stati abbattuti e'
molto forte». Ruggeri si riferisce in particolare ai randagi che vengono catturati dalla
Usl e che, dopo un periodo di osservazione di 60 giorni, se non vengono adottati,
dovrebbero essere trasferiti nei canili. «Non sappiamo quanti di questi animali arrivino
effettivamente nei ricoveri», dice Ruggeri, «ed e' forte il sospetto che ci siano veri e
propri raid notturni per catturare i cani e poi farli scomparire». Ruggeri denuncia anche
«l'incivilta'» delle condizioni in cui si trovano i randagi rinchiusi nell'ex porcilaia
di Collemaggio. Respinge ogni attacco o insinuazione, invece, il responsabile del settore
della Usl, il dottor Pierluigi Imperiale. «Ma quali cani "spariti" », dice.
«I cani che vengono soppressi sono quelli malati o pericolosi, che aggrediscono le
persone. Mi ritrovo 6-7 denunce perché ora passo per il "carnefice" degli
animali. Il canile non e' un lager, i cani stanno bene. Piuttosto, le responsabilita' sono
da ricercare nel Comune e nella Usl e quest'ultima non mi sta dando nessun sostegno».
Marzo 1999


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