Mercoledi' 24 marzo 1999

A VIGLIENA
Custodiva 32 cani
Denunciato dalla Gdf

MAURIZIO CERINO

NAPOLI _ Lo chiamano il «san Francesco dei cani» - il suo nome e' Giuseppe Castello - per la sua dedizione totale alla cura dell'amico dell'uomo. Li raccoglie dalla spiaggia di Vigliena, dove vengono abbandonati moribondi dopo aver combattuto, e li cura. Tutto a proprie spese, con l'aiuto dei volontari di altre associazioni ambientaliste e animaliste. Ma questo suo trasporto per gli animali gli e' costato, invece, una denuncia a piede libero per maltrattamento di animali. I militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza gli hanno sequestrato 32 cani e 11 uccelli. Il verbale di un veterinario dell'Asl NA1 parla di «condizioni igieniche disastrose». Eppure in quella stessa struttura Castello, accompagnato dal generale Sergio Lazzazera, dell'Ade (associazione difesa ecologica) si e' recato infinite volte per far sterilizzare le cagne. E gli animali sequestrati, e ora ospitati in una piccola strutturadello zoo di Napoli, recano tutti il tatuaggio dell'Asl dell'avvenuta visita.
I finanzieri hanno fatto irruzione nella baraccopoli di Castello, in via Marina dei Gigli, alle spalle del Fortino di Vigliena in corso di ristrutturazione per le manifestazioni del bicentenario della rivoluzione. E di certo a qualcuno doveva dar fastidio una simile presenza, tanto e' vero che e' partita la solita denuncia anonima.Militari e dipendenti dell'Asl, questi ultimi «armati» di forche per accalappiacani, hanno caricato su due furgoni 32 cani. Tra le proteste della gente e dei volontari che con Castello provvedevano ai bisogni degli animali. 
«Condizioni igieniche disastrose e animali denutriti» e' detto nel verbale inviato alla Procura circondariale, con il quale e' stato denunciato l'uomo: eppure i finanzieri, quando sono entrati nel recinto, hanno trovato Castello con la carriola che stava raccogliendo gli escrementi degli animali.  «Certo - ha detto Lina Lazzazera, moglie del generale - se s'aspettavano di trovare un canile nello stile di quello di Modena, che e' il migliore d'Italia, sbagliano». «Il problema e' che a Napoli manca un canile municipale - le fa eco Ciro Troiano responsabile dell'ufficio dei diritti degli animali - Esiste un progetto, ma soltanto sulla carta. Questa gente opera in regime di volontariato, rimettendocidi tasca propria». Cosa che ha sempre fatto Castello: in casa conserva decine di pacchi di pasta e riso per cani e altri alimenti, tutti acquistati con i propri guadagni. Il suo lavoro? Lava le scale dei palazzi di corso San Giovanni. Della vicenda si stava interessando il consiglio di quartiere, anche attraverso l'opera di sensibilizzazione del consigliere provinciale ds Enzo Monreale.


Marzo 1999