Sabato 10 aprile 1999

LA DENUNCIA
Scommesse sui cani
«I combattimenti sotto casa»

Cindy Virgili

PESCARA. Non si svolgono piu' in luoghi bui o appartati. Oramai i combattimenti dei cani si tengono all'aperto, al calare delle tenebre, in mezzo alla strada, come se fosse una cosa normale. E' quanto denunciano da due giorni i residenti di via Lago di Capestrano, nel cuore del quartiere 3. «Da due sere un gruppo di giovani si raduna in quel posto», racconta uno dei residenti dei palazzi che si affacciano sull'area dove sta sorgendo il Parco della Speranza. «Tra urla, schiamazzi, canti e sbevazzamenti, vanno avanti per ore a scommettere su quelle povere bestie che si azzannano tra loro». I cani utilizzati per il gioco scommesse sono almeno tre, e tutti di razza pit-bull. «Non so se si tratti di veri e propri combattimenti tra cani», aggiunge un consigliere di quartiere, «ma comunque si tratta di una situazione che sta prendendo piede troppo liberamente e che bisogna frenare prima che accada l'irreparabile». Hanno provato gli abitanti di via Lago di Capestrano a far desistere i nomadi da questi giochi violenti per gli animali. Sul posto alle dieci di sera sono piu' volte intervenute anche pattuglie di carabinieri e polizia. «Ma arrivano, guardano e vanno via, non si fermano neppure a guardare cosa succede, neanche a chiedere i documenti», commentano con amarezza i residenti che proprio per questa «indifferenza» si sentono «beffati, umiliati e offesi». Il ricorso all'anonimato la dice lunga sulla paura di ritorsioni e sulla diffidenza verso le istituzioni. «La gente qui e' stanca, non se ne puo' piu' di soprusi. Droga o cani, in molti qui fanno quello che vogliono e nessuno dice loro niente, come se a loro fosse tutto concesso e spesso noi abbiamo paura a fare denunce perche' non saremmo neppure presi sul serio e potremmo subire ritorsioni. Siamo al limite della sopportazione e rivolgiamo un appello affinché si prendano provvedimenti al piu' presto». Il problema e' stato discusso anche ieri sera in consiglio di quartiere.

Aprile 1999