Martedi' 13 aprile 1999

Le carcasse di 4 cani restano sul fiume
Non si sa se debba rimuoverle il Comune o la Usl
Durante: «Forse vittime di combattimenti illegali»

TERAMO. Sono ancora lì, in fondo a una piccola scarpata che porta al fiume, le carcasse di cani trovate domenica mattina. Sono ancora lì perche' non si capisce chi debba rimuoverle, se la Usl o il Comune. Sono ancora lì perche' secondo il servizio veterinario l'autopsia non servirebbe a nulla: lo stato di decomposizione e' così avanzato che non darebbe risultati apprezzabili. Ma la cosa che piu' stupisce, e che da' la misura dello scarso interesse delle istituzioni per la tutela degli animali, e' il fatto che ancora nessuno sappia con certezza quante siano le carcasse. Chi e' riuscito a scendere per la scarpata racconta che sono quattro, secondo il servizio veterinario sono due, per i carabinieri sono tre. Di certo c'e' che il cane piu' vicino alla strada, adagiato su un cespuglio, e' un dobermann. Quello piu' in basso, meno visibile, e' forse un pitbull: ha il manto fulvo e le orecchie mozzate. Un terzo sarebbe un pastore abruzzese. Sono stati trovati vicino a sacchi di juta azzurri, in cui erano chiusi prima di essere "scaricati". Secondo il veterinario della Usl, che ieri ha fatto un altro sopralluogo, i cani sarebbero morti almeno 20 giorni fa.
Ma il nodo centrale, ancora da sciogliere, e' la causa della morte di ben quattro cani. E' probabile che siano stati uccisi in combattimenti illegali. «Sono tanti in provincia», spiega Catia Durante, della Lega per la difesa del cane, «percio' chiediamo che sui corpi ritrovati al ponte a catena venga fatta un'autopsia, anche per vedere se sono tatuati. Il giro delle scommesse in provincia e' notevole: i combattimenti si svolgono anche a Teramo». Ma non sono mai stati scoperti dalle forze dell'ordine, sia perche' i posti dove si svolgono cambiano spesso, sia perche' probabilmente non e' una fra le priorita' dei servizi sul territorio. Tanto che i carabinieri, intervenuti sul posto, non ritengono di dover aprire un'inchiesta. Catia Durante racconta che sono diverse le segnalazioni giunte alla Lega. «Una telefonata ci ha indicato che gli incontri si svolgevano in un cappanone abbandonato alle porte di Teramo: siamo andati a fare un sopralluogo e abbiamo trovato solo tracce, come grosse lampade forse usate per illuminare l'arena. Di solito vengono usati pitbull, ma nell'addestramento all'attacco, vengono usati anche cani di grossa taglia, rubati o randagi, a cui spesso vengono tolti i denti per evitare che feriscano quello che deve poi fare gli incontri. Servono da "vittime" per i cani da combattimento».
C'e' un'altra ipotesi. Si potrebbe trattare di cani rubati e uccisi. «Vengono rubati cani di razza, principalmente cani lupo o dobermann, ma anche di taglia piu' piccola», spiega Catia Durante, «per farli riprodurre. I piccoli vengono venduti e i genitori uccisi. E' il caso di un pitbull femmina che abbiamo fatto sequestrare dai carabinieri a Teramo: era legata con una corda di appena 20 centimetri, costretta a stare su pezzi di vetro, senza mangiare. Ora ci e' stata affidata».


aprile 1999