Venerdi' 23 aprile 1999

Un secolo fa un ufficiale prussiano presento' l'esemplare
Il pastore tedesco compie cent'anni
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

 

BERLINO - Nel bene e nel male, la storia sua e quella della Germania in questo secolo si guardano come in uno specchio. Il Kaiser Guglielmo II se ne porto' uno in esilio. Hitler li amava perché gli erano «caninamente» fedeli e l'ultimo, Blondi, lo volle anche nel bunker e lo avveleno' con la stessa pozione con cui commise suicidio. Il piu' celebre, Rin-Tin-Tin, fu trovato da un soldato americano nel 1916 in una trincea tedesca: se lo porto' in California e divento' una stella del cinema. Durante gli anni del Muro a Berlino, ce n'erano ben 6500 a pattugliare la «terra di nessuno» e impedire la fuga dalla Germania Est. Ma, all'Ovest, Helmut Kohl aveva convinto il suo Igo ad abbaiare tutte le volte che sentiva la parola socialista.
Il pastore tedesco ha cento anni. Tanti ne sono passati da quando, il 22 aprile 1899, l'ufficiale di cavalleria prussiano Max-Emil Friedrich von Stephaniz dopo anni di ricerche e di incroci, presento' l'esemplare numero uno, Blaupause. Il suo motto: «Anche una razza canina deve servire la patria».  Alla morte di Stephaniz, nel 1936, settecento pastori tedeschi presero parte al funerale e abbaiarono per un minuto intorno alla sua tomba. Ancora oggi, gli standard fissati dall'ufficiale definiscono la razza, dall'altezza (tra 55 e 65 centimetri) alla proporzione delle gambe. A rispondere ai requisiti attualmente sono due milioni. Il piu' celebre di loro, sicuramente, il commissario Rex.

P. Va.

aprile 1999