Giovedi' 29 aprile 1999

Morte a Citta' Sant’Angelo. I carabinieri hanno raccolto testimonianze:
la' vengono addestrati esemplari feroci
Il pensionato sbranato dai pit-bull
Nuova pista dall’autopsia: cento morsi inferti dai cani da combattimento

di MAURIZIO CIRILLO

PESCARA _ Sarebbero stati dei cani da combattimento, molto probabilmente i terribili pitbull, e non comuni randagi ad aggredire e dilaniare con un centinaio di morsi il corpo di Mario Stella, il pensionato deceduto domenica scorsa nelle campagne di contrada Vertonica a Citta' Sant’Angelo, dove si era recato a raccogliere asparagi. E’ questa una delle piste piu' accreditate sulla quale stanno lavorando i carabinieri di Montesilvano. Una pista che prende sempre maggior piede anche alla luce dei risultati dell’esame autoptico effettuato marted́ scorso dal medico legale Ivan Melasecca sul corpo del pensionato.
L’anziano sarebbe morto per emorragia cerebrale. Affetto da ipertensione, l’uomo non avrebbe retto all’attacco di quei terribili cani che gli hanno martoriato soprattutto braccia e gambe. Quindi nessuno dei circa cento morsi avrebbe leso organi vitali, ma tutte le ferite che l’uomo presentava sul corpo sarebbero state inferte quando era ancora vivo. Ecco dunque che in ogni caso la morte sarebbe stata la conseguenza diretta di quella violenta aggressione. Che possa trattarsi di cani da combattimento e non di randagi, come era stato ipotizzato dopo la scoperta del cadavere, emerge anche dal fatto che in quella stessa zona, stando a voci insistenti di persone che vivono nelle vicinanze, i cani in questione verrebbero portati ĺ per gli allenamenti. Una tesi che troverebbe peraltro conforto anche da quanto da tempo va denunciando la Lega per la difesa del cane. Sono mesi che nella zona di Montesilvano Colle, in particolare, dove si trovano diverse ville prestigiose, si registrano furti di cani: tutti molossoidi di grossa taglia tipo boxer, mastini napoletani e via dicendo, molto richiesti come ”sparring-partner” dei micidiali cani da combattimento.
E sempre a supporto di questa teoria investigativa c’e' il fatto che nella stessa zona dopo l’incidente non si e' piu' visto un cane. Non e' neppure escluso che fra i pitbull che si aggirano nel pescarese ci sia anche il terribile ”Autotreno”, il piu' feroce e conosciuto pitbull del circuito delle scommesse clandestine, sulle cui tracce sono da tempo gli uomini del commissariato di Tivoli. Da circa due mesi questi ultimi sono al lavoro per far luce su un vorticoso giro di scommesse ed avrebbero esteso le ricerche anche in Abruzzo. E’ nella nostra regione, infatti, che sembra sia stata segnalata la presenza della star dei combattimenti clandestini.
«Quella dei cani da combattimento - spiega il capitano dei carabinieri di Montesilvano, Marco Aquilio - e' una delle piste che stiamo seguendo con piu' attenzione, senza tralasciare nulla. Per il momento non mi sento di dire altro. Oggi stesso abbiamo rimesso un primo rapporto al magistrato

aprile 1999