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Mercoledi' 5 maggio 1999

Paura dopo il raid di Sant'Atto
I cani pericolosi in forte aumento per colpa dei furti

d.v.

TERAMO. Allarme cani feroci. L'episodio avvenuto lunedě mattina a Sant'Atto, dove due rottweiler da guardia in fuga hanno seminato il terrore, aggredendo tutte le persone che si sono trovati davanti prima di essere incatenati dalla polizia veterinaria, fa riflettere sui rischi che comporta l'aumento, nella nostra provincia, di animali come questi, non cattivi per natura ma addestrati dall'uomo ad attaccare e uccidere. I rottweiler in questione erano di proprieta' di un industriale che, esasperato dai continui raid notturni dei ladri nel recinto della sua azienda, ha pensato di piazzarvi le due autentiche "armi letali" a quattro zampe. «Il caso non e' isolato», ha commentato il coordinatore della polizia veterinaria della Usl, Nicola Ieraci, «sono sempre di piu' le persone, non solo industriali ma anche cittadini che vivono in case isolate, che per difendersi comprano cani del genere. Ma, secondo me, si puo' parlare di eccesso di difesa. Se riescono a liberarsi, questi animali diventano delle mine vaganti».
Se non altro, la provincia teramana e' l'unica d'Abruzzo nella quale l'azienda sanitaria ha attivato un servizio di polizia veterinaria, che prevede una squadra di pronto intervento reperibile a qualsiasi ora. Infatti, lunedě a Sant'Atto, la squadra - avvisata dal 113 - e' entrata in azione alle 7.30 del mattino, scongiurando guai peggiori con un intervento coraggioso e tempestivo. Una volta tanto, insomma, tra tante critiche e tante magagne spunta fuori qualcosa di positivo della nostra Usl.
Resta il problema di "censire" accuratamente i cani sul territorio. I due rottweiler di Sant'Atto, infatti, non erano iscritti all'anagrafe canina. Al riguardo, entro fine mese il servizio veterinario dovrebbe fare un passo avanti importante, sostituendo il tatuaggio con l'iniezione sottocute di un microchip che conterra' gli elementi utili a identificare l'animale.

maggio 1999