Domenica 16 maggio 1999

Perquisizioni in tutta Italia, 24 indagati: c'e' anche un principe di Varese
Pitbull «dopati» per combattere
Gli animali costretti a battersi nelle arene fino all'ultimo sangue.
La Lav chiede pene piu' severe per chi organizza gli incontri

ROMA - Legati a macchine e motorini e costretti a correre per decine di chilometri ogni giorno. Incatenati a rudimentali tapis roulant e obbligati a sforzi incredibili per evitare di cadere e finire stritolati dagli ingranaggi. Tenuti a stomaco vuoto per giorni e giorni e poi sfamati con altri animali ancora vivi ma feriti, per farli eccitare ancora di piu' con il sangue. E adesso anche la scoperta che vengono «gonfiati» con gli anabolizzanti come avviene a tanti (presunti) fuoriclasse del mondo sportivo per aumentarne la massa muscolare. Così i pitbull vengono allenati dai proprietari in vista dei combattimenti clandestini. Battaglie feroci, in cui spesso il cane che soccombe viene finito dall'avversario con morsi devastanti, tra gli incitamenti degli spettatori che hanno scommesso fino a 10 milioni sulla testa dell'uno o dell'altro.
Un giro da mille miliardi l'anno, gestito principalmente dalle grandi holding del crimine, mafia e camorra in testa, che in questo modo riciclano i proventi dei traffici illeciti. Ieri un'operazione con una decina di perquisizioni eseguite in tutta Italia dalla polizia ha inferto un durissimo colpo agli organizzatori degli incontri che si svolgono in «arene» appositamente attrezzate (spesso nei garage o, in alcuni casi, in mezzo ai boschi). Oltre ai gangster, i vincitori sono i pregiudicati proprietari dei «gladiatori» a quattro zampe: per ogni match si mettono in tasca dai dieci ai quaranta milioni.
A svelare il sottobosco di questo aberrante business e' l'inchiesta della magistratura romana avviata per caso sulla scia delle indagini del commissariato di Tivoli, diretto da Antonio Del Greco, sulla morte di «Big Shot» (Grosso Colpo), un pitbull ritenuto a lungo il Re dei ring attorno alla capitale e che e' stato ucciso dal nuovo «campione» dei combattimenti, «Autotreno». Per ordine del pubblico ministero circondariale Ilaria Calo', sono scattate dunque le perquisizioni delle ultime ore: agenti delle squadre mobili di 5 citta' hanno passato al setaccio case e allevamenti a Sommalombarda, Besano e Brusimpiano (Varese), Stella di Monsanpaolo (Ascoli Piceno), Valcanneto di Cerveteri (Roma), Veroli (Frosinone), Turbigo (Milano), Marano Ticino (Novara) e Boscoreale e Marigliano (Napoli). 
Il bilancio e' impressionante: in Campania sono stati sequestrati 20 cani (12 tra pitbull e rottweiler) a un malavitoso che li teneva segregati in microbox, in condizioni igieniche precarie. Una decina gli animali portati via al proprietario in uno dei due paesi in provincia di Varese. Nel quale la sorpresa dei poliziotti si e' trasformata in paura e allarme quando si sono trovati di fronte ad un rettilario zeppo di velenosissimi cobra e mamba. Adesso si sta cercando di capire a cosa servissero i serpenti e, soprattutto, come siano stati portati nel nostro Paese. 
Sul registro degli indagati del pm ci sono gia' i nomi di 24 persone. Tra essi anche il principe L.B.: il nobile, originario di Varese, e' il presidente dell'Adba (Dog Bricher Association), un ente morale con sede a Sommalombarda fondato al fine di tutelare e promuovere l'«American pitbull terrier». I reati per i quali procede la Calo' sono «maltrattamento di animali» e «scommesse clandestine». Ma l'indagine e' destinata a nuovi e forse ancor piu' clamorosi sviluppi nei prossimi giorni. Nelle abitazioni di allevatori e proprietari di pitbull e rottweiler sono state trovate centinaia di videocassette con le registrazioni dei combattimenti. Filmati nei quali si riconoscono chiaramente le persone ai bordi delle «arene» e, soprattutto, i proprietari delle bestie.  Sulla scia degli sviluppi dell'inchiesta, la Lav e' tornata ad attaccare il governo. Ha definito il silenzio di Palazzo Chigi «incomprensibile e ingiustificato» e, provocatoriamente, ha annunciato di voler proporre la legalizzazione dei combattimenti. «Sono due anni - ha ricordato Adolfo Sandolini, consigliere della Lega antivivisezione - che chiediamo l'emanazione di un decreto urgente per aumentare le sanzioni per chi organizza combattimenti. Oggi possono cavarsela con una multa di una decina di milioni, dopo aver guadagnato miliardi sulla pelle dei cani massacrati».

Flavio Haver

Maggio 1999